Wednesday, 20 June 2012

Weekend in Oslo

Cara Tatina,
quando ho scritto questo post fuori imperversava una tempesta, davvero, altroche' giugno, siamo sicuri di non esser stati catapultati ad ottobre?! Dunque ne approffittato per portarti a spasso per una delle capitali europee che ho avuto occasione di visitare di recente...Oslo, in Norvegia. Faccio subito una premessa...e' una delle citta' piu' costose in cui sia mai andata: infatti ci siamo premuniti e abbiamo prenotato in appartamento anziche' in albergo, per risparmiare un pochino.


Dear Tatina,
when I wrote this post it was raining cats and dogs outside, so much so it felt like October instead of June! So what a better time than that to take you with me to visit Oslo, in Norway, where I recently spent a long weekend. First of all, I have to say, it's one of the most expensive places I have ever been! This is the main reason why we went self-catering, just so we could save a little.




Abbiamo trascorso tre giorni a zonzo per questa citta' scandinava, che ci ha accolto a braccia aperte, e ci siamo goduti a rilassarci nel verde che la circonda, divertendoci a cercar di capire la lingua e ad imparare ad usare la moneta locale...
Devo ammettere che mi hanno affascinato subito i suoi edifici alti e cosi' tradizionalmente "nordici", i numerosi parchi e giardini, le lussuose navi da crociera ancorate al porto che si affaccia sui fiordi...e come trascurare, ovviamente, le deliziose paste che ci siamo gustati rigorosamente ogni mattina per colazione...e magari anche per merenda, perche' no?! Ma facciamo un passo indietro....devi sapere che proprio qualche settimana prima di partire avevo visto un programma in televisione presentato da due simpatici cuochi inglesi originari di Newcastle che qui sono conosciuti come "Hairy Bikers" e che oltre all'amore per il cibo condividono anche una passione per le due ruote, e avevano intrapreso un viaggio in moto per l'Europa per scoprire diverse specialita' locali...e son partiti proprio dalla Norvegia, dove, tra le loro mille avventure, hanno anche visitato dei forni rinomati per le loro paste fragranti e altre specialita' di pane...e che voglia mi era venuta! Eh si, viaggiare per me vuol dire - soprattutto!- provare il cibo del luogo, e infatti quando sono all'estero mi piace esplorare i supermercati e le botteghe  alla ricerca di cose sfiziose da provare! Gira e rigira sempre di cibo si parla, lo so, cosa ci posso fare, e' piu' forte di me!


We spent three days wandering around the city, soaking up the atmosphere, trying to learn a few Norwegian words and also to get the grip of the new currency...I have to say I was fascinated by the tall buildings, by the parks and gardens dotted around the city, the huge cruise ships by the harbour facing the fjords and of course, those scrumptious pastries we enjoyed every morning for breakfast...and not just for breakfast, actually! I knew they were going to be good as a few weeks before I'd seen this programme by this couple of Geordie chefs who call themselves "Hairy Bikers" who took a "bakeation" across Europe and their journey started in Norway...I love this part of travelling, where you discover new foods and flavours, I always have to try something new and I when I am abroad I truly enjoy exploring local food shops. Gosh, we do talk about food quite a lot on this blog, don't we?! 




Pasticcerie e forni a parte, da non perdere e' sicuramente il nuovo Teatro dell'Opera. Se ben ricordo e' stato inaugurato nell'aprile del 2011 e l'edificio rappresenta un gigantesco iceberg che emerge dalle acque.  All'esterno c'è una rampa enorme, che percorre l’edificio dalla base, sulle rive del fiordo, fino a trasformarsi nella sua copertura, la cui superficie orizzontale e leggermente inclinata, si relaziona al paesaggio circostante. La cosa bella e' che puoi "arrampicarti" sul tetto e percorrerrlo quasi tutto a piedi ed e' d'un bianco accecante, anche col cielo nuvoloso ho dovuto mettermi gli occhiali da sole tanto era il riverbero. All'interno, il foyer è un’enorme sala aperta con vari tipi di illuminazione da cui si gode una splendida vista sul panorama. 


Patisseries and bakeries aside, if you visit Oslo you wouldn't want to miss the new Opera House, what a stunning piece of architecture. The building represents a huge iceberg emerging from the sea. Outside there's a large ramp which starts from the bottom and goes all the way up and round it, eventually turning into the roof. It's cool because you can literally walk on it and then you find yourself on the roof, and it's so white, just like ice. Inside, the foyer it's a massive open air space with an amazing view over the outside.



E la prossima volta dove si va? Qualche suggerimento?! Bacioni e a presto tatina cara!

Where shall we go next time? Any suggestions?! Big kisses, speak to you soon!





Thursday, 14 June 2012

delizie neo zelandesi - New Zealand goodies

Cara Tatina,
e' una vita che non ti scrivo tramite il nostro mitico blog, mi puoi perdonare? A volte la vita si intromette e il tempo sembra non essere mai sufficiente per fare tutto quello che vorrei...lo che a volte sembra una scusa banale, io dico sempre che uno se vuole il tempo lo trova, ma come lo professo male questo motto ultimamente! Non posso nemmeno usare il bel tempo come scusa perche' qui di bel tempo non se ne vede neanche l'ombra! Dunque chiedo scusa a te e ai nostri lettori per avervi abbandonato per tutto questo tempo... 


My Dear Tatina,
it's been so long since my last post, can you ever forgive me? Sometimes life gets in the way...time never seems enough to do everything I want to do...even if I am the first one to say if you want you can always find the time...I am doing very well, am I?! I cannot even use the nice weather as an excuse because here in Manchester we are still dreaming of Spring and it feels like Summer will never arrive. So I really hope you and our readers will forgive me for abandoning you for all this time...


Tu invece...mi hai regalato due post stupendi! Urbino me la ricordo appena, devo esserci stata da piccola coi miei genitori, mi piacerebbe ritornarci, magari assieme, che dici? E non posso fare a meno di essere d'accordo su "Amanda's Wedding", anch'io ho provato la stessa sensazione quando ho iniziato a leggerlo, ma poi si e' ripreso alla grande!


You instead...your last two posts were amazing! I just about remember Urbino, I went with mum and dad when I was little, I'd like to go back though, maybe together? And I can't help but agree with what you write about "Amanda's Wedding", I felt the same when I started reading it then it turned itself round for the best!


Lo so che mi hai sgridato, bonariamente, per l'ultimo post, ma non posso non dedicare un post alle vere e proprie delizie che ho gustato in Nuova Zelanda...prima in assoluto la pavlova, deliziosa torta a base di meringa e frutta fresca, della quale la Nuova Zelanda si contende l’origine della ricetta con la vicina Australia, a quanto pare fu inventata da un cuoco neozelandese in onore della ballerina russa Pavlova dopo aver assistito a uno spettacolo del tour che fece in Oceania nel 1926...o il delizioso gelato al gusto "hokey pokey", semplice gelato alla vaniglia con pezzetti di toffee...per non parlare della torta di meringa al limone...che delizia! Durante la mia vacanza ho scoperto che i Neo Zelandesi hanno davvero una debolezza nei confronti di tutto cio' che e' dolce, come si dice in inglese hanno un vero e proprio "sweet tooth"! Un po' (tanto!) come me, dunque mi trovavo a nozze! Ho notato che anche certi piatti salati avevano sempre qualcosa di dolce che li accompagnava, ad esempio il panino con tacchino, formaggio brie e salsa di mirtilli...o le torte salate fatte con le patate...dolci! 


You did tell me off for writing about those amazing places...you might tell me off again because now I'm going to share with you some of New Zealand's best goodies! They really love all things sweet, I can definitely say our Kiwi friends have a sweet tooth, which actually suits me just fine! First of all, Pavlova: meringue, whipped cream and fresh fruit...yum! It's officially New Zealand's national dessert and it was created in 1926 by a Kiwi chef who named it after a Russian ballet dancer, Pavlova, even if Australia will deny this...
During my stay I also often enjoyed hokey pokey ice cream, that is vanilla ice cream with pieces of honeycomb toffee...and another favourite, lemon meringue pie....delicious! Savoury dishes often had sweet flavours added to them, such a chicken, brie and cranberry sauce sandwich or a sweet potatoes tart.


lemon meringue pie
apple pie and ice cream
sweet potato tart
Per finire in bellezza, scrivo qui di seguito la ricetta della Pavlova che mi sono portata a casa come suovenir...su una tovaglietta :-)


To finish this post on a sweet note, here is the Pavlova recipe I brought back with me as a souvenir...on a tea towel :-)





Ingredienti:
4 albumi
un pizzico di sale
250gr zucchero
1 cucchiaino di vaniglina
2 cucchiaini di amido di mais
1 cucchiaino di aceto
per decorare:
panna montata
fragole, kiwi (o altra frutta a piacere)


Preriscaldate il forno a 150°. Iniziate a montare con la frusta a velocità elevata gli albumi d’uovo e il sale, aggiungendo gradualmente lo zucchero finché questo non sarà completamente sciolto. A questo punto unite l’amido di mais, la vaniglina e l'aceto. Versate la meringa così ottenuta su una placca da forno facendo attenzione che non tocchi i bordi. Mettete nel forno e riducete la temperatura a 140°, cuocete per 15 minuti. Riducete la temperatura a 120° e cuocete per un'altra ora e un quarto, quindi spegnete il forno e lasciatevi dentro la meringa per un’altra mezz’ora senza aprire lo sportello. Vi accorgerete che sarà cotta quando si presenterà dura fuori e umida dentro. Quando sarà fredda, copritela con panna e decorate con fragole e kiwi. 


Ingredients:
4 egg whites
1 pinch salt
250gr caster sugar
1 tsp vanilla essence
2 tsp cornflour
1 tsp vinegar


First, preheat the oven to 150°. Beat the egg whites and salt until stiff peaks form. Gradually add the caster sugar beating all the time until the sugar is completely dissolved. Next, lightly fold the cornflour, vinegar and essence into the mix. Turn the mixture out into the centre of a baking tray and shape into a circle, but don't let it touch the sides. Turn the oven down to 140° and bake for 15 minutes, then turn the oven down to 120° and bake for a further 1 and 1/4 hours. Let it coll in the oven, then top with fresh whipped cream, succulent strawberries and juicy kiwifruit. Delicious!






Sunday, 22 April 2012

Amanda's Wedding by Jenny Colgan

Tatina, ti dice niente questo titolo? Eh sì, l'ultimo libro che ho letto è proprio quello che mi hai regalato tu durante la tua ultima "discesa" in Italia! Sai che sorpresa quando me lo sono trovato fra le mani: un libro "vecchio" già lo adoro, per quelle sue pagine leggermente ingiallite, e il suono che fanno quando le giri, e il fatto che non restino attaccate fra loro. E poi era il suo primo libro! Di Jenny intendo. Ormai è come se fosse diventata una nostra amica. Ovviamente appena salita suol treno che mi portava a casa da Bologna ho cominciato a leggerlo.
All'inizio è stato difficile: la narrazione pareva lenta e scontata. I personaggi si muovevano pigramente fra una pagina e l'altra, e sembravano non voler prendere vita. Mel si trastullava nel suo passato, crogiolandosi nella beatitudine di aver ritrovato Alex, l'ex che un anno prima l'aveva letteralmente abbandonata per andare a cercare fortuna in America. Alex il fannullone, Alex l'approfittatore. Mi chiedevo cosa ci facesse ancora con uno così, cosa -più in generale- tiene la maggior parte di noi donne legate a chi maggiormente le fa soffrire. E mentre me lo chiedevo mi sono resa conto che i personaggi si erano animati: era comparsa Fran, la migliore amica di Mel, e i suoi mille amanti, e Angus, decisamente il mio preferito, e Fraser, il povero e vessato promesso sposo. E tutta la congiura per impedire il matrimonio della bellissima, spocchiosa e insopportabile Amanda: un modo per salvare lo sposo dall'infelicità o una semplice vendetta per tutte le ingiustizie subite? Tu che dici?
Tanto lo so che l'hai già letto Tatina...
A volte, mentre cercavo di concentrarmi per capire parole nuove o strani modi di dire, mi dicevo che è proprio un peccato che i libri di Jenny Colgan non vengano ancora tradotti in italiano. Ma poi ho pensato: chiunque dovesse mettersi a tradurli, come renderebbe quel buffo accento dei due fratelli scozzesi, Angus e Fraser? E come farebbe a riprodurre le divertenti esclamazioni di Fran? E quel delizioso modo in cui Alex chiama sempre Mel, "pumpkin", non riuscirebbe allo stesso modo a farti desiderare di dargli uno schiaffo, per quel suo modo così carino di parlarle in netta antitesi col suo modo di comportarsi.
Insomma, alla fine dei conti, è decisamente meglio il libro in lingua originale, con tutte le sue sfumature, i suoi modi di dire, i suoi accenti, e le sue sfaccettature!
I love Jenny Colgan!!!

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Tatina, does this title sounds familiar to you? Oh yes, this is the last book I read, and it was you last (very appreciate!) present from UK. You know what a surprise when I got it, this "old" book, with slightly yellow and cracky pages -which never stick one to each other. And it was her first book. Jenny's first book. Sometimes I feel like she's an old friend of us, don't you agree?
And as soon as I stepped into the train back home, I immediately turned the first page.
To say the truth, the beginning was hard: the story seemed to be too slow and predicatble. Characters were moving lazily back and forth between pages, and were not alive. Mel was still living in her past, being happy only about Alex who had come back, after leaving her suddenly -one year before- to look for "fortune" in the USA. Alex the yob, Alex the profiteer. I was just wandering what she was doing with such a kind of man -and this is the question that many of us women ask ourselves: why we're so attracted by whoever makes us suffering? I was just wandering that, when I realized that I entered into the story, and the characters were alive: there was Fran, Mel's best friend, and her thousand lovers, and Angus -definitely my favourite one- and his brother, Fraser, the poor groom. And all this crazy plot to ruin beautiful, stand-offish and unbearable Amanda's wedding... Was it a way to save Frase's life, or just a revenge against all the injustices suffered by Mel and Fran? What do you think? I know you've already read it...
Sometimes, while trying to translate this and that, or interpreting some unusual way of saying, I though that it's a pity that these books haven't been translated into Italian yet. But then I realized that it would be impossible to render Angus and Fraser's weird Scottish accent, or the funny Fran's exclamations. And even that romantis way Alex has to call Mel, "pumpkin": in any other language it couldn't help you realize that he's a bastard and feel like you would slap his face every time he says that word.
So, that is, in the end it is a hundred times better the original language, complete with its undertones, its ways of saying, its accents and its features!
I love Jenny Colgan's books!

Friday, 20 April 2012

Urbino universitaria e San Patrizio: accoppiata vincente! // St Patrick & Urbino: a perfect match!

Tatina, a volte sono sul punto di chiederti di smettere di pubblicare certe foto: mi fanno venire voglia di partire immediatamente! Giusto il tempo di comprare i biglietti, recuperare il passaporto e qualche soldo e via! E invece mi tocca tenere i piedi sul suolo italiano, e anche ben saldi.

Urbino's roofs
Per il momento mi permetto solo di viaggiare con la fantasia -le immagini che mi hai mandato sono a dir poco perfette- e ad organizzare le prossime ferie di settembre. Sai che ho già prenotato i biglietti per Londra? Quindi preparati, perchè una giornata insieme non ce la toglie nessuno :-)
Qui fra fantasie, viaggi fatti con la mente e sogni ad occhi aperti, sono riuscita a concretizzare una "gita" che avevo in mente da un po' di tempo. Da quando cioè mia sorella ha iniziato l'università, quasi quattro anni fa: andare a trovarla in quel magnifico paesino arroccato (più arroccato di Bertinoro, pensa un po') su un colle in provincia di Pesaro, Urbino.



L'occasione perfetta l'ho trovata ormai un mesetto fa, quando, in occasione della verde e irlandese festa di San Patrizio, anche in Italia sono partite diverse manifestazioni canore e culinarie. La più famosa al momento si chiama Irlanda in Festa, e si svolge a Bologna da diverso tempo, mentre dallo scorso anno anche Urbino ha organizzato la propria.

Dopo la mia solita attenta e quasi maniacale ricerca di un alloggio, ho trovato questo B&B Albornoz: un delizioso affittacamere con quattro stanze in totale, ognuna con un tema diverso, complete di bagno e cucinotto di servizio. Colazione inclusa. E cosa volere di più?
Sabato 17 marzo pomeriggio, io e Ale ci siamo infilati in macchina, destinazione Urbino. E dopo un viaggetto di appena un'ora e mezza siamo arrivat a destinazione. E' stato facile trovare il parcheggio, proprio in cima al paese, e giusto vicino al B&B (che si chiama come la fortezza che porta il nome del cardinale che la edificò a suo tempo). L'aria dispersa di una coppia con la valigia e il gps acceso ha attirato l'attenzione dei proprietari, che ci hanno notati subito e ci hanno portati al nostro alloggio: Pier Angelo, Nadia e Jakie, la figlia, sono una bellissima famiglia, socievole, amante della gente e dei viaggi, e ci hanno messi subito a  nostro agio.
La nostra camera, You&Me, anche se non era quella che avevo scelto, era stupenda!
You & Me bedroom
Il tempo di lasciare le valigie e contattare Valentina, mia sorella, e poi via, a camminare per le suggestive strade di Urbino! La prima tappa di questo super rapido tour è stata la fortezza Albornoz, il parco che la circonda, pieno di studenti, e la vista mozzafiato. Era anche l'ora del tramonto, quindi figurati la mia reazione: sono rimasta abbagliata!


La passeggiata è proseguita in direzione del centro, le vie strette e scoscese, la piazza e il duomo, dove abbiamo incontrato una coppia di sposi che aveva appena pronucniato i voti, e ancora il meraviglioso Palazzo Ducale, costruito per ordine di Federico da Montefeltro... Ti ricordi che è Federico da Montefeltro? Quel personaggio sempre ritratto di profilo, con il naso squadrato, come se ne avessero tagliato un pezzo: ed effettivamente era così! Rimasto sfigurato sul lato destro del visto durante una battaglia, Federico aveva perso anche l'occhio. Così, per poter avere una miglior visuale, si era fatto tagliare la gobba del naso, in modo da poter usare un occhio solo per guardare in entrambe le direzioni. Di lui avevo anche letto in un libro che parlava della Congiura dei Pazzi di Firenze, e pare si facesse ritrarre solo di profilo proprio a causa del suo viso ormai deturpato.
Peccato che, come in tutte le città universitarie, esistano leggende che impediscono agli studenti di visitare certi luoghi, se vogliono laurearsi, E così il palazzo ducale lo abbiamo visto solo da fuori, in tutta la sua magnificenza, rimandando la visita dell'interno (che dicono essere meravigliosamente adornato) a dopo la laurea di Valentina! :-)

The Palazzo Ducale

In lontananza abbiamo anche visto il Mausoleo di Federico, dove sono collocate le tombe di Federico e del figlio.
Non ci siamo negati nemmeno un passaggio davanti alla casa natale del grande Raffaello.
Valentina ci ha parlato anche del circondario, delle bellissime passeggiate che è possibile fare lungo il fiume e della famosa Gola del Furlo, in cui ho intenzione di andare presto a fare un giretto!
E lo sapevi anche anche Giovanni Pascoli ha studiato ad Urbino? C'è anche un busto dedicato a lui, all'ingresso del centro universitario.
Dal viale su cui stavamo camminando ed ammirando il Palazzo Ducale, potevamo osservare i due tendoni che ospitavano Irlanda in Festa. Valentina ci ha spiegato che il primo ospitava i concerti e qualche bancarella, mentre il secondo era dedicato alla ristorazione.


Siccome l'intenzione era di andare a cenare con vero cibo irlandese, abbiamo fatto tappa nel bar della piazza per un aperitivo (e che aperitivo: un piatto pieno di ogni ben di Dio!!) e poi ci siamo diretti verso la piazza del Mercatale. Ma non avevamo fatto i conti col fatto che era sabato, e c'era una fila infinita per poter sgranocchiare qualcosa. E allora ho pensato: ok, non posso assaggiare piatti tipici irlandesi, ma sono pur sempre ad Urbino, nelle Marche, perchè non provare i piatti locali? Dopo essere risaliti verso il centro ed esserci ampiamente guadagnati la cena con una bella scarpinata, abbiamo trovato una pizzeria abbastanza tranquilla. Ad Urbino si può trovare la crescenza sfogliata, una specie di piadina ricca di strutto, ma anche il tartufo di Acqualagna, o la Casciotta, un formaggio tipico della zona. Visto l'abbondante aperitivo, io e Valentina ci siamo buttate sulla pizza con tartufo: ottima!

Tornati alla festa, e dopo esserci persi il primo gruppo irlandese, abbiamo ascoltato le canzoni tradizionali suonate da un gruppo gallese. Il cantante è stato così carino da spiegare al pubblico -in italiano!- la storia di certe ballate. E' stato molto interessante, il tutto annaffiato da un bel bicchiere di Kilkenny. Sai, contrariamente a te, io non sono un'amante della Guinness :-)
Quando la sala cominciava ad essere troppo piena abbiamo deciso di uscire, ed infine ci siamo diretti di nuovo verso la piazza. Lì Valentina ci ha portati in un locale molto carino: il Bosom Pub. L'interno tutto ad archi e mattoni a vista, la musica non troppo alta e i prezzi per studenti hanno trasformato la serata in una festa fino all'ora di andare a nanna.


Il letto del B&B era comodissimo e al mattino dopo ci attendeva la nostra colazione a base di biscotti farciti, yogurt e succo di frutta.
Dopo un ultimo saluto a Valentina, ritrovata al bar della piazza dove eravamo stati la sera prima, siamo tornati verso casa.
Un assaggio di Urbino che mi ha fatto pensare solo una cosa: voglio tornarci! :-)



You know Tatina? Sometimes I would like to ask you to stop publishing  this kind of pictures... just because after seeing them, I feel like I want to leave IMMEDIATELY! Just a few hours to put something into my bag, prepare money and documents, and.. let's go! But... this is just a dream, I have to stay home, at least till my next holiday, which will be next September. Did I tell you I've already bought the tickets to London? No excuses, then: keep one day free to visit us and do something together.


But, apart from dreaming about my next trip, I'm always trying to arrange some quick tour nearby Bertinoro, and last 17th March, I took the occasion to do something I'd been planning since four years ago, when my sister started studying in a really beautiful place: Urbino. It is located on a hill, exactly like Bertinoro, but it's more ancient and reach on art and people.
After a careful research on the internet, I finally found this nice B&B Albornoz: four delicious rooms, one different from the other, complete with a small kitchen and  our own bathroom. Breakfast was included, too. It was perfect!

Walking through the narrow streets


So, last Saturday 17th March, Ale and I left in the afternoon, and reached Urbino in about one hour and half. It was quite easy to find a car parking, and even the B&B, since the two owners, Pier Angelo and Nadia, recognized us immediately: a couple standing in the middle of the square, carrying a bag and looking at the map!! Pier Angelo and Nadia have also a daughter, Kakie, and thei look a really nice family: after spending a few minutes with them, you can already understand that they are sociable, people-lovers, and very kind persons.
After leaving our luggages in our bedroom, called You and Me, we kept in touch with Valentina and immediately started walking through those beautiful narrow streets. The first stop we made during our super-quick tour, was at Albornoz Fortress. It is on the top f the hill, and from the grassy park surrounding it you can see an amazing landscape. Moreover, it was sunset time, and you can imagine how romantic and breathtaking it was!





Then we went on exploring the town, through narrow and craggy ways, wa saw the Cathedral, many churches, the main square and the wonderful Ducale Palace, built by Federico da Montefeltro Duke. Do you remember who's Federico da Montefeltro? That man whose portraits are always taken by his left side, and his nose was oddly squared, like it had been cut! Well, actually it was cut by the same duke after being disfeatured during a battle: he lost his right eye, and to be sure that he coud still have a good visual on both sides, he made part of his nose be cut. I've also recently read about him on a book telling about the Florence Pazzi conjure: it seems that this is the reason why all his portraits show just one side of the Duke's face.


Anyway, we could admire the palace from outside, but, due to some stupid legends which forbid to students to enter before graduating, we couldn't enter: we'll be able to look at the beautiful decorations after Valentina's graduation, then!
Moreover, in the distance we could see also the Federico's Mausoleum, where his tomb and his son's are located.
Waking through the ways, we even passed over Raffaello's native house!
Valentina told us about the sorroundings, reach of nature, beautiful landscapes: it's also possible to walk through the famous Gola del Furlo, where I'll go for sure one day.
And did you know that even the poet Giovanni Pascoli studied at Urbino? At the university entrance there's even a bust dedicated to him.

From the promenade we were walking on, we could see the two big tents on the Market square (Mercatale): they were hosting the Irish festival that very week. In the first tent some concerts were held, while in the second one you could eat typical Irish food.

The Irish Festival
 But before going there, we decided to head for a drink: we found a nice bar, where they gave us so much food that we were almost full. That was good, since, after getting the Irish festival, there was a such long queue, we could't imagine when we would have been served some food. So we decided to look for a restaurant and try some typical food from that area. We had do walk a long sloping way before reaching a quiet but nice pizzeria almost on the top of the hill. Since truffle is quite famous around there, Valentina and I decided to share a truffle pizza, and I really enjoyed it! I could have taken also the "crescenza sfogliata" wich is a sort of flat bread, reach in grease, or the Casciotta, a local cheese, but none of them cought my attention.



Back to the festival, we realized we missed the Irish band, but another band from Wales was starting playing. The singer wa so nice to explain us -even in Italian!- the meaning of some ballads. It was so interesting, and we also had the chance to drink a Kilkenny (you know, I don't particularly lve Guinnes)...


When the tent was too full of people, we decided to go out to breath some fresh (really fresh!) air , and we headed to the main square. Valentina took us to a very nice place, the Bosom Pub. The inside was wonderful, the brick walls were so carachteristic, the music wasn't too loud, prices were very cheap, and we absolutely enjoyed our night out, dancing and chatting!
The day after we woke up with a delicious breakfast kindly offered by our hosts: yogurth, milk, fruit juice, and biscuits... All delicious! 


After a last and quick meeting with Valentina in the main square, we took our way back to Bertinoro.
I swear I really enjoyed this trip, and I want absolutely come back to Urbino, visit it deeply and stay some days to appreciate all its arts and nature!









Monday, 26 March 2012

beautiful Kiwi beaches - le bellissime spiagge Kiwi

Cara Tatina,
ma sai che penso di non essere mai stata a teatro a vedere un balletto?! Dovrò rimediare assolutamente! Che bella esperienza dev'essere stata, è sempre istruttivo buttarsi in qualcosa di nuovo vero?
Invece io ti porto dall'altra parte del mondo, continua il viaggio in Nuova Zelanda, in particolare con questo post volevo ricordare le bellissime spiagge che abbiamo incontrato durante il nostro tour... 



Dear Tatina,
I have to be honest, I don't think I have ever been to the theatre to watch a ballet, I need to make up for it some time soon! It must have been a great experience for you, it's always refreshing enjoying something new, isn't it?
With this post I am taking you to the other side of the world again, remembering the beautiful beaches I visited during my journey in New Zealand...


...la prima spiaggia l'abbiamo trovata per caso, girovagando per i dintorni di Devonport, in provincia di Auckland...


...we ended up on this beach by chance, while we were going on a random walk round Devonport, near Auckland...




Vorrei poter dire di aver soggiornato in questa villa sulla spiaggia ma purtroppo sarebbe una bugia :-)


I'd love to say I stayed in this villa on the beach during my stay, unfortunately it'd be a lie!



...questa spiaggia invece è quella di Waihi, dove abbiamo fatto sosta mentre ci spostavamo da Auckland a Tauranga...9km di pace e tranquillità...

...this is Waihi Beach, we had a quick stop here whilst travelling from Auckland to Tauranga...9km of peace and tranquillity...








...e la spiaggia di Gisborne, dove si sarebbero sposati i nostri amici...


...this is in Gisborne, where our friends were getting married...




...c'era una scolaresca che faceva educazione fisica proprio lì, in mezzo alle onde?!

...there was a group of students having their PE class right there between the waves?!


...non poteva mancare il classico tramonto...

...I loved the warm glow of the sunset over the beach...




...e dulcis in fundo...che sfondo meraviglioso per unire due persone altrettanto meravigliose, che proprio pochi giorni fa hanno festeggiato il primo anniversario di matrimonio!


...and finally, what a gorgeous backdrop to join two people just as gorgeous, who only a few days ago celebrated their first wedding anniversary!