Cara Tatina, ma sai che penso di non essere mai stata a teatro a vedere un balletto?! Dovrò rimediare assolutamente! Che bella esperienza dev'essere stata, è sempre istruttivo buttarsi in qualcosa di nuovo vero? Invece io ti porto dall'altra parte del mondo, continua il viaggio in Nuova Zelanda, in particolare con questo post volevo ricordare le bellissime spiagge che abbiamo incontrato durante il nostro tour...
Dear Tatina, I have to be honest, I don't think I have ever been to the theatre to watch a ballet, I need to make up for it some time soon! It must have been a great experience for you, it's always refreshing enjoying something new, isn't it? With this post I am taking you to the other side of the world again, remembering the beautiful beaches I visited during my journey in New Zealand...
...la prima spiaggia l'abbiamo trovata per caso, girovagando per i dintorni di Devonport, in provincia di Auckland...
...we ended up on this beach by chance, while we were going on a random walk round Devonport, near Auckland...
Vorrei poter dire di aver soggiornato in questa villa sulla spiaggia ma purtroppo sarebbe una bugia :-)
I'd love to say I stayed in this villa on the beach during my stay, unfortunately it'd be a lie!
...questa spiaggia invece è quella di Waihi, dove abbiamo fatto sosta mentre ci spostavamo da Auckland a Tauranga...9km di pace e tranquillità...
...this is Waihi Beach, we had a quick stop here whilst travelling from Auckland to Tauranga...9km of peace and tranquillity...
...e la spiaggia di Gisborne, dove si sarebbero sposati i nostri amici...
...this is in Gisborne, where our friends were getting married...
...c'era una scolaresca che faceva educazione fisica proprio lì, in mezzo alle onde?!
...there was a group of students having their PE class right there between the waves?!
...non poteva mancare il classico tramonto...
...I loved the warm glow of the sunset over the beach...
...e dulcis in fundo...che sfondo meraviglioso per unire due persone altrettanto meravigliose, che proprio pochi giorni fa hanno festeggiato il primo anniversario di matrimonio!
...and finally, what a gorgeous backdrop to join two people just as gorgeous, who only a few days ago celebrated their first wedding anniversary!
Tatina, devo dirti la verità: con queste foto mi hai fatto sognare. Anche perchè -non te lo nascondo- la Nuova Zelanda è uno dei luoghi che mi fa più gola, forse perchè è lontano, forse perchè ho lavorato con dei "kiwi" simpatici e scatenati, forse perchè mi hanno raccontato tante cose interessanti, soprattutto sulla natura incontaminata che si trova in quei posti... e le tue foto confermano tutto: dove lo trovo un mare così?
Che dici, continuo a sognare o ti racconto dove sono stata domenica scorsa? Perchè tu mi racconti di luoghi incantati, ma io sono stata al mio primo spettacolo di danza!
In generale la danza mi piace, ho anche frequentato dei corsi per un po': prima a sedici anni, poi all'università ho smesso e poi di nuovo qualche anno fa, con tanto di saggio finale!
Non che io mi senta una ballerina, mettiamo le cose in chiaro. Però quando le note ti solleticano l'orecchio, e il tuo piede comincia a battere piccoli colpetti al suolo, poi la gamba comincia a muoversi e infine ti lasci inevitabilmente trasportare... è una cosa a cui non si comanda! E' che spesso ci tratteniamo per vergogna, o perchè abbiamo paura che gli altri ci giudichino male, ma chi se ne importa! Quando la musica entra dentro di noi non possiamo fermarla. E' come trovarsi nel mare: le onde ci trasportano inevitabilmente, spesso senza che ce ne accorgiamo, ci dondolano, ci strattonano, ci accarezzano gentilmente. E la stessa cosa è la musica.
Alla danza contemporanea però non mi ero mai avvicinata così tanto. Anzi, l'avevo anche tenuta un po' a distanza. I primi approcci li avevo avuti una quindicina di anni fa: qualche fugace dimostrazione a scuola mi aveva dato un'impressione totalmente negativa.
E poi mi si presenta l'occasione di recuperare, un paio di domeniche fa: Alice mi invita a teatro. Lo stupendo Teatro Bonci di Cesena, costruito verso la metà dell'Ottocento: una volta dentro non si riesce ad evitare di farsi trasportare dalla magia che esso emana!
Mi parla di uno spettacolo di danza, rappresentato dalla compagnia Aterballetto, in cui lavora come PR anche la nostra amica comune Eugenia.
Qual è la prima cosa a cui pensi quando qualcuno pronuncia la parola "balletto"? Alla calzamaglia chiara, ai tutù rosa o bianchi, quei bei nastri di tulle svolazzanti e leggiadri, le scarpette con la punta... la danza classica insomma! Era esattamente quello che mi ero figurata io, e visto che non avevo mai assistito ad un "vero" spettacolo di danza classica ero piuttosto emozionata.
Poi arriviamo a teatro, ci sediamo alla nostra postazione, ed Eugenia ci raggiunge per spiegarci di cosa si tratta: danza contemporanea! Qui si chiude un mondo e se ne apre un altro: ora, certa di non dovermi aspettare gonnelline svolazzanti e leggiadre, mi prospetto uno spettacolo decisamente particolare, memore delle rare esperienze passate. E chi si aspettava invece un tale successo?
La prima parte dello spettacolo, "Rossini Cards" è, come dice il titolo stesso, un potpourrì di musiche di Rossini, mescolate alla sua passione per la cucina. Ma tu lo sapevi che il grande compositore era anche un grandissimo appassionato di cucina? E che esistono delle ricette che portano la sua firma? Per me è stata una piacevole scoperta, soprattutto perchè la rappresentazione si è svolta affrontando questo tema.
Pensa quando, una volta aperto il sipario, ci siamo trovate davanti una tavolata piena di ballerini con tanto di bicchieri davanti! Una vera sorpresa. Le scene si alternavano: da duetti a cori di danza, qualche canto (volutamente) stonato e addirittura l'enunciazione della ricetta della "pasta alla Rossini".
Mentre osservavo dalla mia poltrona, mi sono sentita emozionata, sorpresa, incuriosita, in alcuni momenti anche annoiata, lo ammetto, ma la mia attenzione era sempre catturata da qualcosa di nuovo. Sono arrivata a definire la danza contemporanea come un'antitesi alla classica: la seconda aggraziata, soave, leggiadra, la prima pesante, volutamente rumorosa, quasi sgraziata. A volte i ballerini sembravano avere le convulsioni, mentre un attimo dopo creavano figure perfettamente geometriche, ripetendo più e più volte gli stessi passi in un crescendo di musica ed emozioni. Ad accrescere il valore dello spettacolo, le luci hanno giocato un ruolo fondamentale, e ammetto di esseremi scervellata parecchio nel cercare il significato di quel passo o di quel costume o quel gesto particolare. E' stata una rappresentazione seria e spiritosa allo stesso tempo, che alternava momenti di solennità a sprazzi di comicità: anche con la semplice gestualità è possibile fare battute!
La seconda parte devo ammettere che mi ha colpita meno, forse un po' troppo eccentrica per i miei gusti ancora acerbi. Il titolo era "Le sacre", ma non sono riuscita a capirlo bene, a dire il vero: presa in alcuni punti, meno coinvolta in altri, ho potuto ammirare anche qui la bravura dei ballerini, la loro capacità di far apparire semplice un passo complicato, la leggerezza con cui si muovevano, esprimendo però pesantezza, i movimenti apparentemente sgraziati ma studiati di ogni songolo muscolo. E' stato incredibile!
Alla fine posso dire grazie ad Eugenia per l'opportunità che mi ha dato di riaprire la mia mente a questa forma d'arte e chissà che alla prossima occasione non riesca ad assistere a qualche altro spettacolo!
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Tatina, to say all the truth, you made me dream with those pictures! New Zealand is one of the places I would like to visit in my life, maybe because it's so far, or maybe because I dealt with some very nice "Kiwis" while working for my old company, and they told me such interesting things about their country and its wild nature...And the pics you published: where else could I find a sea like that? Anyway, do you want to go on dreaming about past holidays? or shall I tell you about my last extreme experience with dance? Oh, yes, a couple of weeks ago I went to my first dancing show! I really do like dance, I also attended some courses in the past. But I'm not a professional dancer, that's clear! However, when the notes tickle your ears, and you start stamping your feet, then your legs start moving and finally you let the music take control... It happens inevitably to anybody, even if sometimes someone tries to fight it back. Why? Because the other people can judge you: who cares! When music comes, you can't stop it, that's it. It's like when you're floating on the sea, and waves move you back and forth, and graze you and push you. Music is the same. Actually, I'd never seen a contemporary dance performance. I'd just had a little approach when I was a teenager, having a totally negative impression. And some time ago, here it came the occasion to make up for lost time: I'd been invited from our friend Alice to the wonderful Bonci Theatre in Cesena. It was built in mid '800, and once you're inside you cannot avoid to be taken into a magic word! Alice tells me something about this company, Aterballetto, where our common friend Eugenia works. What's the first thing you think about when someone tells you the word "ballet"? White tights, pink ballet dresses, light flying tulles, and the ballet shoes... actually classical dance! That was what I was thinking about, and since I'd never watched a true classical dance performance, I was pretty excited. Finally, we got the theatre, we sat on our chair, and Eugenia reached us to explain briefly what we were going to watch: contemporary dance! That was the end of a certain kind of expectation: I was then sure I wouldn't see any light ballet dress, but something definitely unusual to me (maybe odd?), also considering the past experiences. The first part of the show, "Rossini Cards" was, as the same title says, a miscellaneous of music by Rossini, mixed to his passion for food. Did you know that he loved -besides music- cuisine? There are recipies that bear his name, and that was a great surprise for me! It was so exciting when the curtain raised and we saw a big set table, and all the dancers sitting around it. The scenes were alternating: duets and dancing chorus, some false (on purpose) song and even a recipe reading: the "Pasta alla Rossini". While sitting there, observing carefully those artists, I felt emotioned, surprised, curious and sometimes even bored. But my attention was continuously caught by new details. I finally found a definition for that kind of dance: it's like an antithesis to classical dance: this one expressing grace and lightness and delicacy, while contemporary dance is like something awkward, noisy and heavy. One moment the dancers were moving like they were convulsing, and a second later they were making perfect geometrical figures, repeating many times the same gestures, going together with the music sounds. Lights have been important, too. And I must admit I lost myself thinking about the meaning of that particular movement or costume. It's been a funny and solemn -at the same time- performance: even with gestures it's possible to tell jokes, did you know? This was the part I liked the most. The second one was -maybe- too strange for me. The title was "Le sacre", but I couldn't understand it very well: probably for this reason I'd been less involved in some parts. However, I could admire the dancers skills and perfect bodies. They could make a very complicate movement seem easy, they were so nimble and heavy at the same time, apparently ungraceful. But actually they had control over any single muscle of their bodies! Have I already told you that it was incredible?
I must thank Eugenia for the occasion she gave me to watch such a great representation, I'm sure that next time I'll be able to understand even better this art form!
Cara Tatina, il libro di cui mi hai parlato mi incuriosisce, ma sai che non sono riuscita a trovarlo tradotto in inglese? Mi sa che ci vorrà un bel giro alla Feltrinelli la prossima volta che vengo a fare un salto in Italia! Ah, mi mancano le nostre gite in libreria! Rimanendo in tema di nostalgia...un anno fa', precisamente il 12 marzo 2011, si partiva per la Nuova Zelanda per due settimane...eravamo stati invitati al matrimonio dei nostri cari amici Owen & Toni e abbiamo colto l'occasione al volo approffittandone per una bella vacanza...mi ricordo che subito dopo le nostre nozze in agosto 2010 abbiamo iniziato a risparmiare per questo viaggio, che è stato praticamente una seconda luna di miele. Così ti volevo proporre una serie di post per poter condividere questa fantastica esperienza assieme a tante foto!
Dear tatina, I am really intrigued by the book you were telling me about in your last post, though I have been looking for the English version and I cannot find it...I think a well deserved trip to our favourite book store Feltrinelli is due the next time I am coming to Italy! I do miss our trips to bookstores, we always used to go together when we were in uni and spend ages in there! On the same nostalgic note, I cannot help thinking last year round about this time I was going to New Zealand for two weeks, what an amazing trip it was. We had been invited to our dear friends Owen & Toni's wedding and we jumped to the chance of going for the holiday of a lifetime. I remember after we finished paying for our wedding, we started saving for New Zealand straight away, and it turned out to be a sort of second honeymoon for us. So I'd love to take the chance to share this trip with you and our readers with a series of posts, mainly through pictures, as it's such a beautiful country and it truly speaks for itself!
Il punto di partenza del nostro tour è Auckland. Arrivati in aeroporto ci aspettava quella che per le prossime due settimane sarebbe diventata la nostra fedele compagna di avventura: la nostra macchinina a noleggio, tutta rossa e con cambio automatico.
Ricordo come se fosse ieri il piacevole tepore del sole del mezzogiorno appena usciti dall'aeroporto, e una volta arrivati in albergo, il sollievo di cambiarmi d'abito e infilare infradito, minigonna e maglietta, a metà marzo...fantastico! Quel giorno eravamo davvero cotti dopo 48 ore di viaggio e in piena balia del fuso orario, ma siamo riusciti comunque a fare una passeggiata nei dintorni dell'albergo, a Devonport, da cui c'era una vista mozzafiato su Auckland.
Our journey starts from Auckland. At the airport we soon picked up a little automatic red car who would soon become our faithful companion in our 2 weeks adventure. I still remember the warmth of the sun as soon as we came out of the airport and the relief of changing into new clothes once we got to the hotel. A bit strange wearing flip-flops in March, but I could easily get used to it! Needless to say we were so knackered after 48 hours travelling and full of jet-lag, yet we managed a good walk around Devonport, a small town facing Auckland.
our little red car
first glimpse of Auckland's skyline
love the waves glistening in the sun
Il giorno dopo abbiamo esplorato Auckland, raggiungibile via traghetto. Non riuscivamo a credere quanto caldo facesse, e a dirti la verità abbiamo trascorso la maggior parte del nostro tempo ad oziare all'ombra in uno dei tanti bar sparsi per la città.
The day after we set to explore Auckland which was a short ferry trip away. We couldn't believe how hot it was and to be honest we did spend most of our time enjoying the shade in one of the several coffee shops the city was filled with.
Albert's Park
advertising on the pavement!
E ora, e ti prego di non ridere, ti confesso che una delle cose che più mi ha colpito è stato vedere i pedoni attraversare un incrocio in "diagonale"...ho costretto il povero Stu a fare una foto perchè io mi vergognavo troppo!!!
Now, call me silly, but one of the highlight of the day for me was to see people crossing the street diagonally, I'd never seen it before! So much so I had to take a picture, of course! Actually, I asked Stuart to do it as I was embarrassed people may think I was a weirdo, ah ah!
Nel prossimo post lasceremo Auckland per andare a Taouranga, la nostra seconda tappa, e ci avvicineremo sempre più a Gisborne dove si sono sposati i nostri amici.
Next time we'll be leaving Auckland to travel towards Taouranga, getting closer and closer to Gisborne where our friends were getting married.