Nello's chair |
Wlak to Monzoni chalet |
DOMENICA 22 GENNAIO 2012
Stremata, ma non troppo, grazie al mio allenamento con il jogging, stendo le gambe sul divano, sentendo i muscoli guizzare sotto la tuta, come se mi stessero sottoponendo a piccole scosse elettriche.
La passeggiata di oggi è stata una bella soddisfazione: quello che solitamente facevamo in un’ora e mezza è stato percorso in un’ora, e la compagnia di Nello è sempre il massimo! Chi è Nello dici? Cominciamo dal principio, che è meglio!
Già abituata al ritmo vacanziero, la sveglia di stamattina è stata con le prime luci. Quindi non all’alba: essendo in montagna, il sole ci mette di più a farsi vedere, e alle 8.30 ero in cucina a preparare la colazione.
Il percorso che abbiamo scelto, come quello di ieri, era già conosciuto, fatto e rifatto, ma non è mai la stessa cosa, tutto cambia, si evolve, in base alla temperatura, la stagione, la pioggia, la neve e tutti gli agenti atmosferici, quindi non è mai noioso avventurarsi su un percorso già affrontato!
Con la nostra super C-Max siamo arrivati a Pozza di Fassa, e abbiamo parcheggiato ai piedi della pista da sci. Per un tratto la si costeggia anche. Contrariamente a ieri il sentiero era già battuto e parecchio frequentato: specie da chi, previa una bella passeggiata, andava a fare il pranzo della domenica al Rifugio Monzoni o alla Malga Monzoni. Dove? Ma in Val Monzoni, ovviamente!
Una curiosità... |
Costeggiando per un tratto la pista da sci, si arriva ad una prima Baita, chiamata Crocifisso, dove solitamente ci fermiamo a prendere un caffè o un succo, ma non questa mattina. Alla biforcazione si può scegliere se andare verso Val San Niccolò o Val Monzoni: noi abbiamo preso a destra, addentrandoci nel bosco.
In tre quarti d’ora siamo arrivati a destinazione, superando quei signori che avevano indossato le ciaspole, quelli che salivano con passo piuttosto lento e quello che, giocando con uno stupendo pastore tedesco, faceva su e giù per il sentiero, tentando invano di far stancare il cucciolone!
Fortunatamente il sentiero non era ghiacciato, ma ad un tratto ci siamo trovati davanti ad uno spettacolo da lasciare a bocca aperta: una cascata completamente ghiacciata! Devo aver fatto mille foto a dir poco, ma nessuna renderà mai l’emozione che ho provato trovandomi di fronte a quello spettacolo.
Durante il percorso non mancavano le indicazioni per i due rifugi, con tanto di tempo di percorrenza, e di quando in quando anche qualche battuta da parte di Nello, l’oste che gestisce il rifugio: una vera e propria accozzaglia di cimeli, ricordi, frasi da ricordare, e chi più ne ha più ne metta! Ma non ci siamo fermati al primo traguardo, abbiamo proseguito fino alla Baita, dove, trovata una pila di tronchi esposta al sole, ci siamo accomodati per divorare i nostri panini.
Monzoni Chalet |
Lo so che entrare nel rifugio caldo e confortevole, sedersi al tavolo e ordinare una zuppa d’orzo bollente è alquanto allettante, ma nessuno potrà mai toglierci la soddisfazione di fare un rapido (perché altrimenti ci si raffredda) pic-nic in mezzo alla natura!
Nel caldo rifugio ci siamo andati dopo, perché se vai in Val Monzoni non puoi non passare da Nello, in quel suo strambo rifugio, dove ogni cimelio appeso alle pareti è parte della storia del rifugio stesso, dove Nello ti fa sentire come se vi conosceste da una vita e ti fa assaggiare i suoi piatti tipici trentini, fatti con la consapevolezza della tradizione, mentre ti racconta storie di vita, divertenti, interessanti, ma mai noiose, e riesce sempre a farti sorridere! Fa sembrare il proprio lavoro il più bello del mondo. E forse lo è.
Italian joke!! |
Io e Ale ci siamo gustati una tazza di crema di latte ai frutti di bosco. La crema di latte è una specie di panna, ma più consistente, più cremosa, ed è… come dire… paradisiaca!
E così, dopo aver recuperato tutte le calorie bruciate in mattinata, e dopo aver rifiutato la proposta di usare lo slittino per scendere a valle, ci siamo incamminati per tornare alla macchina.
Una mattinata splendida, soleggiata, stancante ma soddisfacente!
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Tired, but not too much –thanks to the kilometres I’ve run in the last year- I’m finally laying on the sofa. I can feel all my muscles jumping as if they were given electric inputs.
Today’s walk was a real satisfaction: it took one hour to cover a distance which usually takes one and a half. And Nello’s company it’s always the best… sorry?... Who’s Nello? Maybe I should start from the beginning…
Already accustomed to the holyday rhythm, we woke up at 8.30, ready for breakfast. Like yesterday, we decided to face a known path. Because anyway it is different everytime: it changes depending on the season, the daytime, the weather: it’s never boring to walk where you’ve already been!
With our super car, we got Pozza di Fassa, and parked close to the ski slope. The way wasn’t like yesterday: there was a lot of people walking and many of them were going to have their Sunday lunch at Monzoni’s Baita or Monzoni’s Chalet-restaurant. Where? In Monzoni Valley, obviously! The two restaurants can be reached also through snow mobile, which usually starts collecting people at around midday. It is quite noisy and smells of petrol, so we were happy that it didn’t start working till we were back to our car!
For a while we had to walk parallel to the ski slope, getting the first Chalet, Crocefisso, where we usually stop for a coffee or a drink, but not this morning. At the fork you can choose between two ways: you can go to San Niccolò Valley or Monzoni Valley. Of course we took the second one, on the right, entering the forest.
He's havin' so much fun!!! |
Luckily the path wasn’t iced, but at a certain point we found an amazing view: a completely iced water fall. I think I took hundreds pictures, even if none will be able to give the right idea of how I was feeling in that moment!
On the way, we met many signs, giving us time and directions to the two chalets... and sometimens even some joke from Nello, the first chalet owner (this Monzoni Chalet is really funny, full of old things, pics, sentences on the wooden walls... it is almost alive!). Anyway, we didn't stop at the first chalet: we went on till the second one. There we found a nice place where to have our lunch: some logs coverder by snow and exposed to sunlight. Perfect!
Ready to eat your sandwich?? |
I know that eating in a warm place is much better -sitting at a real table, sipping a hot barley soup- but a real pic-nic in the middle of nature is always the best, even if you have to be quick before freezing!
An original Christmas tree???!! |
Actually, we did enter into a warm place, but only after lunch. We went back to Nello's chalet, where we had a delicious home made milk cream with wildberries! In the meantime, Nello made us feel at home, like we'd known each other for a lifetime, telling us funny stories: he always makes you laugh, and his job seems to be the best in the world (or probably it is!).
After recovering all the calories we burnt during the day, and after refusing to use a wooden slad to go down, we started walking again to reach our car.
It was a really nice, sunny, tiring but satisfaying day!
Sun is rising up!! |