Tuesday, 27 December 2011

Christmas shopping in Bologna!

Tatina!! Com'è andata la prima parte delle feste? Perchè ricorda che non è ancora finita: ci mancano antre due settimane per poter dire di essere sopravvissuti definitivamente. Ma sono sicura che ne usciremo tutti vivi, magari accompagnati da qualche bel chiletto in più che dovremo impegnarci a mandare via da metà gennaio in poi!
Ripenso proprio ora a quella meravigliosa casetta (per non parlare dei biscottini) di cui mi hai parlato l'ultima volta: anche quelli devono essere una bella tentazione quotidiana! A meno che tu non li abbia fatti per regalarli. In tal caso diventeranno la tentazione di qualcun altro :-)
Sai, a volte la parola feste sembra dover essere abbinata per forza al cibo. Certo, le famiglie si riuniscono, si sta tutti insieme, si parla, si chiacchiera, e puntualmente si mangia DI TUTTO, dagli stuzzichini, agli antipasti veri e propri, al tris di primi, per passare a cinque tipi di carne, accompagnati da altrettanti contorni, planando disastrosamente su frutta, dolce, caffè e -perchè no?- una bella fetta di panettone. Perchè è tradizione e non vi si può rinunciare!
Io quest'anno non mi sono fatta mancare niente, dai passatelli in brodo della Vigilia dalla nonna, ai cappelletti della suocera, al roastbeef della zia, al coniglio arrotolato al forno! Vogliamo parlare dei dolci? No perchè potrei anche sentirmi male!


Meglio dirigersi su quell'altro argomento legato alle feste: lo shopping. Che siano regali per gli altri o per noi (perchè -diciamoci la verità- qualcosa per noi riusciamo sempre a portarcelo a casa!), qualche giorno prima di Natale nei negozi è follia allo stato puro. Tutti che corrono e si guardano attorno con aria fra il disperato e il disperso, alla ricerca degli aultimi regali: quelli che hanno dimenticato, quelli che proprio non so cosa prendere al fratello del cognato di mio cugino, quelli che avevano le idee perfettamente chiare, finchè non si sono resi conto che quell'articolo che cercavano è esaurito (e allora scatta il panico)!
Io quest'anno avevo deciso di giocare d'anticipo, e mi sono concessa solo una mattinata di shopping in giro per la nostra adorata Bologna, con Marzia e Patrizio.
Mi piace sempre tornare a Bologna, specie con i noisti amici dell'università: si rivivono i momenti passati, ogni tanto ci si ricorda che in quel pub avevi conosciuto quel tale, e che in quell'altro ti eri preso una sbronza colossale, e poi si torna alle giornate in biblioteca a studiare, le pause infinite fatte di chiacchiere e merendine, e le spedizioni in giro per quella vecchia facoltà che pareva un labirinto! E al passato si mescola il presente, con le novità, i pettegolezzi, gli aggiornamenti sulle vite di ognuno.

Piazza Maggiore

Con Marzia ci siamo viste, al solito, in stazione: dopo un'occhiata al mercatino natalizio nella piazzetta di fronte, dove ho comprato un delizioso libricino su cui scrivere il menù per gli ospiti, abbiamo proseguito con una bella passeggiata in via Indipendenza, ammirando le vetrine dei negozi, entrando e uscendo fra il freddo polare dell strada e il caldo caraibico degli interni.


Dopo aver scoperto che la Nutelleria ha lasciato il posto ad un ristorante, ci siamo dirette verso il Mercatino di Santa Lucia, dove siamo rimaste incantate davanti alle bancarelle di gioielli fatti a mano, borse e borsellini, sciarpe, dolciumi, sculture in legno e chi più ne ha più ne metta!
Non poteva poi mancare una capatina alla Feltrinelli International, dove ho trovato qualche libro interessante per i miei corsi di inglese, e sono riuscita a far scorrere nuovamente il sangue alle estremità, visto che il freddo pungente le aveva congelate.


E dopo aver attraversato Piazza Maggiore, con l'imponente Nettuno che fa la guardia all'albero di Natale, siamo tornate verso la stazione, per incontrare Pat, rifocillarci con un pasto caldo (e moooolto caro) e tornare in treno ai nostri rispettivi paesini.
E' stata una bella giornata devo dire, ma mancava qualcosa, anzi qualcuno: tu, Davide, Cami, Ali, Ste, Elena, Lety, Nadia e tutti quelli che hanno fatto parte del nostro mondo univeristario!
Sicuramente il prossimo anno. Nel frattempo... ci vediamo domani a Ferrara per la grande Reunion!!

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 Dear Tatina! How's gone the first part of your Christmas holydays? Yes, first part: remeber that it hasn't finished yet: we have still two weeks before being able to say that we are officially survivors. But I'm sure we'll be able to manage these days, probably followed by some kilos more, we'll be able to fight against only from middle January on!


I'm still thinking about that delicious gingerbread house (and the bisciuts too!) you made recently: they should have been a diary temptation. Unless... did you use the as Christmas presents?
You know, sometimes it seems that the word festivity must be matched to food and meals. It's true that families meet up together, they talk, chat, discuss, laugh and EAT EVERYTHING, starting with appetizers, going on with a couple of entries, and then five types of meat and side dishes. And it's not finished yet: you then have fruit, coffee, dessert, and finally panettone (which, I mean, should be a dessert, but it is a traditional surplus...).


This year I haven't missed anything: my granny's passatelli, my mother-in-law's cappelletti, my aunt's roastbeef, and a wonderful stuffed roasted rabbit! Do you want to talk about sweets? Better to avoid any other food discussion, or I'll feel sick!


Better to talk about the other Christmas topic: shopping. Every year we spend a lot of money buying presents (to our friends, family, and even to ourselves!). And every year, a couple of days before Christmas, shops become a mess: everybody running around, appearing half desperate, half lost, looking for the last presents, as if they were looking for a precious treasure that will change their lives!

This time I've been clever, and made all the presents in advance. So I only had one shopping morning in Bologna with Marzia and Patrizio. I always love walking through Bologna, especially with our university friends: we remember all the good times we spent together, that pub where we met "that person", the other pub where we got drunk, the afternoons spent on the library studying and chatting, and listening to music, and exploring the building which was a kind of labyrinth! And then we mix the past with the present, by telling news, gossip and updating each otehr's lives.


As usual, I met Marzia at the train station: after a quick look at the Christmas market right in front of it (where I bought a nice notebook, you can writhe your dinner or lunch menu on for your guests), we started waloking along Via Indipendenza, looking the shops windows, going in and out, and getting cool, and warm, and cool and warm (the best way to get flu!).
After discovering that Nutelleria had been replaced by a normal restaurant :-( we went straight to the Santa Lucia Christmas Market, where we found any kind of handmade product, like toys, bags, purses, clothes, lamps, jewels, etc.
We couldn't miss Feltrinelli International, where I bought some books for my english courses (and I also ricovered from the freezing temperature that was outside).


And after crossing Piazza Maggiore, looking with admiration the great Nettuno's statue (which was looking after the big Christmas tree), Marzia and I walked back to the station, to meet Patrizio and have lunch together (a warm meal is always welcome, even if it's very expensive) and we finally went back home.
It was a really nice day, but something was missing... not something, but someone: you, Davide, Ali, Cami, Ste, Elena, Nadia and all our friends!
But maybe next year we'll be abel to meet there...in the meantime... see you tomorrow in Ferrara! :-)



Monday, 19 December 2011

Gingerbread Rocks!

Cara Tatina!
stupende le tue casette di zenzero! Eh si, quel pomeriggio a casa di Rose è stato fantastico, spero non sia l'ultimo! Abbiamo lavorato sodo, e che risultati!!!

Anch'io mi son data da fare lo scorso weekend perchè Rose mi aveva dato la pasta di zenzero che non abbiamo usato e l'avevo congelata, ne ho usata un po' per fare dei biscottini e un'altra casetta...e non l'ho neanche usata tutta, ne ho ancora nel freezer!

Ho fatto scorta di caramelle e pazienza ( non un gran muratore, ah ah!), ho messo su il cd naalizio di Michael Bublè e via, mi son messa all'opera. E mi sono divertita un sacco! Ora invece si diverte di più Stuart a sgranocchiare i biscottini...la casetta per ora è ancora in piedi, ma mi sa che non durerà a lungo!

Ti lascio qualche fotina...un abbraccio forte!!!









Dear Tatina,
your gingerbread houses are amazing! We did have loads of fun at the Rose's Great Bake Off, I hope they'll be more to come! We worked hard and we were awarded with great results!

I have been busy with gingerbread as well because Rose gave me loads of dough that was left that day and I froze it. The other day I defrosted a bit and used it to bake biscuits and another gingerbread house, a bit smaller this time, because Stu really loved it. And I still have more dough in the freezer!

I bought a few colourful sweets and chocolate stars, I thought they'd look pretty on the roof and around the house...I had Michael Bublè Christmas cd as soundtrack and it was good fun :-) Stu is also enjoying eating the biscuits, while the house is still standing...for now, I am sure it'll be destroyed soon enough!

Here are some pictures, hope you like them...see you very soon!!!









Sunday, 18 December 2011

Ma Herman vive nella casetta di pan di zenzero? // Does Herman live in a gingerbread house?

Buondì Tatina! Ma lo sai che se mi avvicino allo schermo  posso sentire il profumo di quelle due meravigliose torte? Hanno davvero un aspetto invitante, ma sono sicura che non te ne avanzerà un pezzetto per quando tornerai in Italia la prossima settimana, ne?
Sai che anche da noi esiste una cosa simile, anche se non ho mai "partecipato". Il dolce si chiama Torta di Padre Pio, e mi pare che giri attorono al periodo di Pasqua.
Il mio più grande problema è che odio le catene, o tutto quello che vi assomiglia, e mi rifiuto categoricamente di parteciparvi, anche se a volte (come nel caso di Herman) si tratta di belle inziative legate all'amicizia...
E mentre tu ti occupavi di far crescere il tuo Herman (mi piace l'idea di dare un nome di persona ad un dolce!), io ho ritentato l'esperimenti "casetta di pan di zenzero", con qualche modifica sull'impasto per renderla più gradevole al gusto italiano!
Sinceramente non pensavo di poterci riuscire. A riprodurla intendo. Quel giorno a casa di Rose mi era sembrato fin troppo facile:
taking notes while the teacher is speaking

Leggiamo insieme le istruzioni  e prendiamo appunti...


Me & the chef Rose :-)
poi prepariamo l'impasto con margarina, golden syrup, zucchero di canna, farina e tanto ginger!

With Ila's scale...
Lo stendiamo e lo mettiamo già tagliato sulle placche da forno

Working happily!!


Delicious hearth-shaped "ground"
 E infine componiamo le nostre casette usando la glassa come collante, decorandole poi a nostro piacimento!

Everybody is working on his own house!

A small lovely gingerbread village!
Devo dirti la verità, è stata una giornata parecchio stancante, ma davvero divertente: tante chiacchiere, risate, tanti tè fra un assaggio e l'altro, qualche battuta ed il tempo è letteralmente volato!

The whole team!

E così ci ho riprovato a casa, nella mia cucina, con i miei attrezzi: ho rivisto le dimensioni della casetta, che è venuta un po' più piccina, ho comprato qualche caramella -fra la scarsa scelta che come ben sai abbiamo qui in Italia- e ho cambiato l'impasto, usando quello per la pasta frolla. A dirti la verità ho usato ugualmente il golden syroup che mi sono portata a casa da Manchester, e gli ha dato quel tocco in più di dolcezza e fragranza!
In sostanza per l'impasto ho usato:

200 gr di farina
50 gr di zucchero di canna
50 gr di golden syroup
1 uovo
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
80 gr di burro

My Italian cookie house!


Con queste dosi mi sono venute quattro casette piccole, da regalare a quattro bimbi golosi! :-)
E' stato divertentissimo poterle decorare con zucchero a velo, cioccolato bianco, pezzi di pistacchio, liquerizie ripiene e confetti colorati: soprattutto perchè la metà sono finiti direttamente nella mia bocca affamata!
E' stato divertente, sì, ma mai quanto quel giorno, tutte insieme, quando ci siamo godute una giornata al femminile al cento per cento!
Un abbraccio forte Tata e a prestissimo!

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Good Morning Tatina! You know, as I go close the display I can feel the smell and the fragrance of your cakes! They look really inviting, but I'm sure I can't ask you to bring a piece to Italy to our next meeting: by that time it'll be finished for sure!
Did you know that we have a similar cake in Italy? It's called "Padre Pio's cake" and it's a kind of chain going around usually in Easter time. However, since I don't like anything called "chain" or related to that name, I always refused to keep on working on the dough (actually, I've never been asked to take a piece, so I didn't have to make the choice). But Herman looks like something kinder, linked to friendship and joy...
And while your were busy making Herman growing up (I like the idea of giving a sewwt a person's name!), I tried again to make the gingerbread house by myself, this time making some changes to the ingredients, getting them closer to Italians taste!
At first I though I couldn't manage all by myself. I mean, to make it all without any help. That day at Rose's it seemed to me so easy:
read the instructions on our little books and take notes, make the dough, cut it in shapes and bake it, assemble our little houses using icing as an eadible glue!
To say the thruth, it was a very tiring day, but a really fun one: chatting all the time, laughing, drinking tea while trying Rose's deliciuous cookies, and making jokes. Time flew!
So I decided to try it again at home, in my kitchen, with my tools: I made again the house template (I wanted  to make a smaller one), I bought some sweets (although you know that in Italy we have a very limitated choice on sweets) and, as I told you, I changed the dough (even if  I still used the golden syroup I bought in Manchester, which gave it a special flavour and sweetness).
So my dough was made of:


200 gr plain flour
50 gr di rough sugar
50 gr  golden syroup
1 egg
1vanilla bag
1 pinch of salt
80 gr butter

I made 4 little houses, that have been given to four greedy children! :-)
It was so fun to decorate them with icing sugar, melted white chocolate, pistachios, stuffed liquorice and coloured sweets: actually I did eat almost half of them while cooking, and that was the most fun part eheheheh!
It was fun, yes, but no as that day, all together in a special women day!
A big hug an talk to you soon!

Monday, 12 December 2011

Herman The Friendship Cake - La torta dell'amicizia

Dear Tatina,
I am really pleased that you enjoyed York so much! I agree that York does have something magical, so much history within its city walls, it's really fascinating. I am happy we went together, we've had a fun day walking around the shops and snapping loads of pictures, didn't we? I love our friendship and if you were not 1200 miles away today I would have shared some of my Herman's cake with you! You may be wondering what that is about...let's start from the beginning...

Last Saturday when I met up with a few friends for some birthday drinks I was given a tub of yoghurt by my friend Clare. The tub contained some cake mixture, I am not joking! Her mum heard about this friendship cake and she decided to have a go at it.

The cake is made of living yeast which takes nine days to make, I have been looking around online and found several versions of how you actually start it: one of them says to sprinkle some sugar over about 1/3 of a cup of warm water, you then sprinkle 2 tbsp of active dry yeast and let it stand in a warm place to double in size. 

When I got home last week I transferred the mix into a large bowl and covered it loosely with a clean teatowel.
Herman bubbling away

For the next 2 days I have been stirring the mixture a couple of times a day, then on day 4 Herman was hungry (!) so I added 1 cup of flour, 1 cup of milk and 1 cup of sugar. I kept stirring the mixture every day for the next 4 days, until day 9 when I added the previous same ingredients as Herman was hungry again and I then divided the mixture into 3 or 4 equal portions and gave them away to friends with instructions on how to feed Herman the cake. Day 10 is finally baking day, or shall I say Herman goes on holiday to a very hot resort: the oven! 

I changed slightly Clare's instructions and I added:

1 cup sugar
2 cups plain flour
2 eggs
2 tsp cinnamon
2 tsp vanilla essence
2 tsp baking powder
150g melted butter (should have been 1/2 cup oil )
1 cup raisins
1/2 cup almonds
1 packet choc chips

I mixed it all together and poured it in a loaf tin, sprinkled some brown sugar over the top and then baked in the oven for 35-40 min at 170°-180° C. I actually had quite a bit left so I did put the rest into another cake mould, ring shaped, so I made 2 Herman cakes!





Et voilà, Herman the Friendship cake is finally here! Stuart said he was not convinced about the fact it takes 10 days to make and didn't want to try it, but as soon as he smelt it coming out of the oven he changed his mind :-)

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Cara Tatina,
sono così felice che ti sia piaciuta York! Ha davvero qualcosa di magico, vero? Ci siamo proprio divertite e non scorderò facilmente quella domenica trascorsa assieme!
Tanto per restare in tema d'amicizia, oggi volevo parlarti di Herman, la torta dell'amicizia!
Due sabati fa, quando sono uscita per festeggiare il mio compleanno, mi son incontrata con degli amici e Clare mi ha regalato questo vasetto di yoghurt che conteneva un miscuglio biancastro e, a dirti la verità, un po' puzzolente...Clare inizia a darmi le istruzioni per la torta dell'amicizia, mi dice che ci vogliono 10 giorni prima di infornarla e che una volta arrivata a casa avrei dovuto mettere l'impasto in una terrina bella capiente, senza metterla in frigo e coprendola solo con un canavaccio.

Per i due giorni seguenti le istruzioni dicevano di mescolare l'impasto, ogni volta che scoprivo la terrina, Herman (questo il nome della torta!) aveva fatto un sacco di bolle...il quarto giorno Herman aveva fame, così ho aggiunto latte, farina e zucchero, poi di nuovo l'ho lasciato riposare, mescolandolo ogni giorno finchè il nono giorno, quando ho aggiunto di nuovo gli stessi ingredienti e poi ho diviso il mix in 4 parti uguali, ne ho date via 3 e ne ho tenuto una che ho arricchito con altri ingredienti:

2 tazze di farina
2 uova
2 cucchiaini di cannella
2 cucchiaini di essenza di vaniglia
2 cucchiaini  di lievito
150g burro sciolto (l'ho usato al posto di 1/2 tazza di olio)
1 tazza di uvetta
1/2 tazza di mandorle
1 pacchetto di goccie di cioccolato

Ho mescolato tutto per bene e ho versato l'impasto in due teglie, una a forma di plumcake e una a forma di ciambella,  ho spolverato sopra un po' di zucchero di canna e finalmente ho infornato Herman a 170°-180° C per 35-40 minuti.


Non sono riuscita a resistere ad assaggiarne un pezzettino, era così  morbido e fragrante appena sfornato! Che bontà!


Saturday, 10 December 2011

La Rosa del Farmacista / The Apothecary Rose and the city of York!

Tatina cara! Che emozione deve essere stata passare il tuo compleanno in un famoso ristorante. Sono piccoli lussi che a volte ci possiamo anche permettere, e proprio perchè ce li concediamo raramente hanno ancora più valore per noi! Sono sicura che non dimenticherai facilmente questo compleanno.
Io invece ancora una volta sono finita a  ricordare il nostro weekend insieme. Manco  a farlo apposta, mi sono trovata fra le mani un romanzo ambientato nell'incantevole cittadina di York: un bel giallo medievale, di quelli che coinvolgono il lettore fin dalla prima pagina, e  il fatto di poter visualizzare i luoghi di cui si parla è stato per me ancora più entusiasmante! E' stato come tuffarmi dentro al racconto, essere parte integrante dei personaggi che si susseguivano, come se fossi stata il braccio destro di Owen Archer, l'ex capo degli arcieri, mandato in missione dall'Arcivescovo per indagare su due morti avvenute nella stessa abbazia di St Mary's nel giro di pochi mesi in circostanze poco chiare.

Mi sono ritrovata a camminare in mezzo alle stradine del centro, insieme a Lucie Wilton, la moglie del farmacista, che lo sostituisce mentre lui giace a letto colpito da una strana malattia che lo divora da quando, quella notte, il pellegrino senza nome morì all'Abbazia. E ho seguito con sospetto quel tale Potter Digby, cercando di capire quali fossero le sue reali intenzioni, se stesse agendo in buona o cattiva fede. Ho attraversato i fiumi Ouse e Foss più e più volte, cercando prove e indizi, in un crescendo di rivelazioni sempre più scottanti...

E tutto questo mentre, tornata al presente, ripercorrevo con te, Stu e Laura le vie piene di gente, decorazioni natalizie, mercatini stravaganti, col vento freddo che ci spingeva a entrare nei negozi di tanto in tanto per riscaldarci mani e viso, a cercare un ristorante dove rinfocillarci con il tipico Sunday Roast, a fiondarci esausti a fine pomeriggio da Starbucks per gustarci un bel latte caldo e un muffin al limone!
A volte è come se le due realtà si fondessero, e mentre riguardo le foto scattate in quella soleggiata domenica, mi pare di scorgere fra la folla la simpatca Bess, mentre con aria furtiva si dirige alla locanda che gestisce insieme al marito Tom, dopo essere stata a trovare la sua migliore amica Lucie.
MAGICA: ecco come definirei York, con la sua splendida e immensa cattedrale, le stradine strette ricche di negozi e pubs, le case ancora in stile medievale, specie nel bellissimo quartiere  di Shuffle. Ha un'aria misteriosa e affascinante, e...sai che ti dico? Quando ci siamo stati insieme è stata la prima, volta, ma sicuramente non l'ultima!

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Dear Tatina!! How cute should have been your birthday dinner in a famous restaurant! I understand you perfectly, it would be the same for me, and I'm sure you won't forget that day so easyly. It's been a luxury dinner for you two, and this is what makes it more exciting and faboulous: you can enjoy more something you cannot afford everyday, can't you?
Talking about me, once again I fell into my memories about our super weekend. I didn't mean it, but I started reading this book -The Apotecary Rose- which is set... in York!! Oh yes, a really interesting medieval thriller, that involves the reader since the first page, and for me it was even more special: I really could imagine the places where the carachters acted. It was like dipping into the tale, being part of the main carachters. I felt like I was Owen Archer's man Friday, following this ex archer chief investigating about two murders, on behalf of the Archbishop. I visited with him St. Mary's Abbey, the crime scene. I walked through the "gates" (that's how they call the streets) with Lucie Wilton, the apotecary's wife, who's replacing him while he's ill in bed, since that day when the pilgrim-with-no-name was killed. And I followed Potter Digby too, trying to understand his real purposes: good or evil. I crossed Ouse and Foss rivers many times, looking for evidence and clues, finding more and more burning details...

And this happend while, back to present times, I was walking with you, Stu, and Laura through the narrow gates, glancing at shops, Christmas stands and decorations, looking for some warm shop which could repair us from the chilly wind, finding nice pubs where enjoy our Sunday Roast, and ending our tiring day in a Starbucks, drinking hot latte and savouring lemon muffins!
Sometimes it was like the two worlds were mixing up, and while looking at the pictures we took that day, I can almost see nice Bess, walking to her guest house, after meeting her best friend, Lucie.

CHARMING: this is the right definition for York, with its magnificent Cathedral, its small streets, full of shops and pubs, the nice medieval houses, the striking Shuffle quarter. It's got a misterious and fascinating atmosphere and... you know what? When we went there together, it was my first time... but not the least!