Tuesday, 28 February 2012

"Piccoli limoni gialli" di Kajsa Ingemarsson




Tatina cara, scusami tanto per il lungo silenzio, ma dopo la lunga clausura a causa della neve mi sono ritrovata ad un tratto spinta a forza nel mondo reale: tornata alla realtà -seriamente- mi ci sono dovuta riabituare, riprendendo le attività quotidiane, al lavoro in macchina, la spesa al supermercato (e non con lo zaino in spalla e le pedule da montagna ai piedi), le pulizie del martedì mattina... in più ho introdotto due nuove attività: la piscina al giovedì mattina, da alternare alla corsa, e il corso di inglese, quello in cui insegno due sere a settimana.
Insomma: tornata alla realtà e con una marcia in più!
Ecco, in tutto questo caos ho anche ripreso il piacere della lettura, e dopo aver divorato il libro di Jenny Colgan di cui ti ho parlato, mi sono buttata su un romanzo svedese.
Uno di quei romanzi che trovi in offerta in libreria, che ti sembrano abbastanza "normali" lì in mezzo, ma che cercano in tutti i modi di attirare la tua attenzione: "scegli me, scegli me" sembrano dire, sbracciandosi per farsi notare, magari con una copertina più colorata, o un titolo coinvolgente. Per me è stata la copertina prima e il titolo poi, entrambi richiamando un elemento in comune: i limoni gialli.
In copertina infatti è raffigurata una cucina bianca, classica, di quelle che mi piacicono tanto, e sul tavolo, in bella vista, degli splendidi limoni gialli. Il titolo? Piccoli limoni gialli.
Quando poi mi sono decisa a dare asolto alle sue grida e l'ho preso in mano, quel minuscolo libro di appena 334 pagine mi ha rivelato la sua essenza: la storia di una ragazza normale, come me, come te, che vive a Stoccolma (e, lo giuro, un giorno ci andrò a Stoccolma), fa la cameriera, e dopo aver visto la sua vita andare in frantumi nell'arco di una giornata, decide di ricomporla. Ma questa volta la vivrà a modo suo. Al centro del romanzo un ristorante (capisci ora perchè mi piace?): il "Piccoli limoni gialli", del quale Agnes segue l'intera storia, dall'apertura fino al raggiungimento del successo, passando dall'imbiancatura delle pareti, alla scelta dell'arredamento alla redazione del menù. Tutto questo mentre la vita le scorre attorno, come quando ci troviamo a camminare nel letto di un fiume: noi procediamo, ma la corrente non si ferma, ci passa attorno, ci solletica, ci bagna, a volte con la sua forza ci impedisce di procedere, ma se siamo forti abbastanza arriveremo comunque ad attraversarlo!
Un inno alla quotidianità, resa speciale da noi stessi e dalla nostra voglia di fare!
Purtroppo non so il titolo in inglese, anche se so che è stato tradotto in diverse lingue... magari se riesci a trovarlo fammi sapere!

PS non pubblicare più foto così invitanti, o la prossima volta dovrò comprare la tastiera nuova per averci sbavato troppo sopra! :-)

Dear Tatina, sorry sorry sorry for these days you haven't heard anything from me, but I found myself pushed back to reality, after such a long time stuck at home in an unreal snowy world. It has been a real shock, and it took me a few days -seriously- to recover and start again my life: going to work by car, doing shopping at the supermarket -and not walking on my boots holding my rucksack- and doing the houseworks on Tuesday morning... moreover I've been introduced to two new activities: swimming on Thursday morning and teaching English to my best students (the best ever!) on Monday and Wednesday evening!
All this means: back to an... improved reality, don't you think?
And finally, among all this busy-stuff, I didn't loose my passion for books: after reading the last one by Jenny Colgan ("The good, the bad and the dumped") I immediately jumped into a Swedish romance.
It's one of those books you find among many others, all of them in special offer: it looks like a "normal" one, but it's trying to catch your attention. "Pick me up! Pick me up!", it seems to say while waving at you, sometimes with a colorful cover, or an interesting title. My attention was caught by both: first the cover, which showed a white and classical kitchen, but then brought my attention to one unique detail: yellow lemons on the table. And then the title, directly linked to this picture: "Piccoli limoni gialli" (I don't know the English translation, but it's like "Small yellow lemons").
When I finally decided to be involved by that special-little-334-pages-book, I discovered its essence: it is the story of a normal girl, like me and you. She lives in Stockholm (and -I swear- I'll go to stockholm once in my life!), she's a waitress, and after watching her life being completely destroyed in a couple of days, she decides to put the pieces together. But in a different way: her own way! All the story is interweaved with a restaurant opening (do you now understand why I like this romance so much?): the "Small yellow lemons". Agnes partecipates to its birth: the choice of the name, the purchase of the forniture, the selection of the menu... And this happens while her life still goies on: it's like crossing a river, water can be annoying, you can get soaked, or even stopped -for a while- by its strenght, but if you really want to go on, you'll finally reach the other side! That's life, isn't that?
I've read this book as an hymn to everyday life, which can be made special only by our own will!
... since, as I told you, I didn't find the English title, but I'm sure the book has been translated in english too, if you find it let me know: it could be interesting for our readers too! 


PS And -please- next time you write me about sweets, try to avoid so many details, or I'll have to buy a new keyboard after drooling on it! :-)
 





Sunday, 19 February 2012

Sweet Delights- Dolcezze

Cara Tatina,
grazie perchè la storia di San Valentino un po' la conoscevo ma non proprio come si deve! Comunque anch'io condivido appieno la tua opinione su questa festa e sull'amore in generale...anche per me l'amore bisogna dimostrarlo tutti i giorni, e non solo per il proprio partner, ma anche verso la famiglia e gli amici. Spesso mi piace sorprendere mio marito con dei messaggini simpatici nascosti nel portamonete o nel portavivande che si porta in ufficio con dentro il pranzo...o a volte mi piace mandare un bigliettino a mia mamma, così, per nessuna ragione in particolare se non per farle sapere che nonostante la lontananza le voglio sempre bene...basta davvero poco, anche solo una parola affettuosa, altro che rose e cioccolatini solo perchè ce lo dice la pubblicità in tv..

Dear Tatina,
thanks for telling me about the story of Saint Valentine, I did know a little bit about it, but not properly. I do agree with what you say about this day and love in general...you should be showing love every single day, and not just to your partner, to your family and friends, too. Sometimes I enjoy surprising my husband with a little message hidden in his wallet or in his lunchbox...or I'd send a card to my mum just to say hi and to reminder how much I love her despite the distance. It doesn't have to buy a grand gesture, just a few caring words is all you need, no need for roses and chocolates just because the ads in tv are telling us to buy them...

Devo ammettere però che mio marito ed io ci scambiamo sempre un bigliettino per San Valentino, ma non compero, sempre fatto a mano...giusto una scusa per mettermi all'opera e creare un biglietto, sai che non riesco a resistere! Magari prepariamo una cenetta assieme...anche se ti dirò spesso e volentieri durante la settimana cuciniamo comunque assieme...non ci facciamo mai regali perchè non ne vediamo il motivo, piuttosto preferiamo usare i soldi per qualcos'altro, come ad esempio per andare ad un concerto..

the card I made for my hubby
I have to say we do exchange cards, but handmade ones...just an excuse for me to get crafting! We may cook a meal together, even if most of the times we do cook together anyway. We don't get each other any presents as we don't agree with it, we'd rather save the money to do something together, like going to a concert.

I also made the card my hubby gave me!
Volevo cogliere l'occasione di questo post per farti vedere un paio di dolcetti che ho avuto occasione di gustare ultimamente...

eccles cakes
Questi dolcetti dalla forma rotonda e ripieni di uvetta prendono il nome dalla cittadina di Eccles, che come sai è vicina a dove abito, perchè nonostante si ignori l'autore della ricetta, si narra che il primo fornaio a venderle fosse proprio ad Eccles. Quelle che vedi qui fotografate sono state fatte dalla mia amica Donna, che ce le ha presentate con del formaggio cheddar di Lancashire, come vuole la tradizione. Non le avevo mai assaggiate abbinate al formaggio e devo confessarti mi sono piaciute un sacco!

These small, round cakes filled with currants and made from flaky pastry take the name from the town of Eccles, which is not too far from where I live. The author of the recipe is unknown but they say the person that first started selling them was a baker from Eccles. The ones you see in the picture above were made by my friend Donna, who served them with some crumbly Lancashire cheese. I never had them before and I simply loved them!

red velvet cupcake
La seconda prelibatezza è questa red velvet cupcake...mi dispiace perchè avrei dovuto far una foto del pan di spagna per farti vedere che era tutto rosso, e da lì il nome red velvet, "velluto rosso". Ti ricorderai Rose che ci ha insegnato come fare la classica casetta di pan di zenzero...queste cupcakes me le regalate proprio lei, puoi vedere altre foto sul suo blog. Che delizia! E con questo dolcetto ti saluto e ti abbraccio forte, a prestissimo!

The second sweet little thing is this cute red velvet cupcake...I should have taken a picture of the sponge, sorry, so you could see it was all red. My friend Rose made it, I am sure you'll remember her from our bake off when we learnt to make gingerbread houses. She gave me a box with 6 cupcakes, they were so yummy! You can see more photos on her blog. Hope you enjoyed these sweet delights, take care and speak to you soon!

Wednesday, 15 February 2012

San Valentino, ma tu la sapevi la vera storia? // Did you know the true story of St Valentine?

San Valentino, il giorno degli innamorati.
IL GIORNO... ma tutti gli altri trecentosessantaquattro -anzi, trecentosessantacinque, visto che quest'anno è bisestile- dove li mettiamo? Io il mio amore lo dimostro ogni giorno, o almeno ci provo: preparo una bella cenetta a mio marito, gli faccio una piccola sorpresa, gli compro la sua marca di birra preferita... AMORE E' PENSARE E AGIRE PER QUELLA PERSONA IN MANIERA INCONDIZIONATA, come se fosse un gesto naturale!
Io ieri sera ero lontana da Ale per motivi di lavoro: lui era a casa, io ero ospite dai miei genitori. E allora, visto che non potevamo stare insieme, ho deciso di studiare...
Avevo già sentito la storia, ma non avevo mai avuto voglia -perchè diciamoci la verità solo di voglia si tratta, non di tempo- di approfondire. E ieri ho scoperto che questo Valentino da Terni, diventò santo e patrono dell'amore sia per alcuni miracoli da lui effettuati, sia per il motivo che lo portò alla decapitazione.
Valentino, vissuto nel I secolo d.c., aveva avuto una "carriera" precoce, e già a 21 anni era diventato vescovo di Terni. Trasferitosi a Roma per predicare il Vangelo e convertire i pagani, venne arrestato dall'imperatore Claudio II il Gotico, dopo essersi rifiutato di abiurare la propria fede.
Il 14 febbraio del 273 venne poi fatto decapitare dall'imperatore Aureliano perchè univa in matrimonio cristiano giovani coppie, e addirittura fu il primo a sposare un soldato pagano con una giovane cristiana!
A parte la vita, la cosa più curiosa sono i miracoli, che vengono riportati da Wikipedia come leggende non ben documentate. Una di esse, di origine statunitense, narra che
"...un giorno il vescovo, passeggiando, vide due giovani che stavano litigando ed andò loro incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani: i giovani si allontanarono riconciliati. Un'altra versione di questa storia narra che il santo sia riuscito ad ispirare amore ai due giovani facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci gesti d'affetto; da questo episodio si crede possa derivare anche la diffusione dell'espressione piccioncini." (http://it.wikipedia.org/wiki/San_Valentino#Miracoli_del_santo)
E tu il tuo San Valentino come lo hai festeggiato?

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St Valentine's day is the lovers' day.
THE DAY... why just one? What about the other 364 -or 365, since this year is is a leap one-? I try to show my love every day, by making a good dinner to my hubby, buying his favourite beer, doing something nice for him... LOVE  IS ACTING AND THINKING FOR THAT PERSON UNCONDITIONALLY, as if it was a natural act!
Yesterday evening I was at my parents's, as a guest, for working reasons, and I couldn't spend the evening with Ale. So, since I couldn't saty with him, I decided to... study!
I'd already heard about Valentine's story, but I'd never deepen it, just beacuse -to be sincere- a lack of will. So yesterday I discovered that Valentino from Terni was made saint because of some miracles and also for the reason which brought him to decapitation.
He lived during the 1st century a.c., and had a quick advance on his "career", since he was named Terni Bishop at the age of 21. Then he moved to Rome, to preach the Christian religion and convert pagans, and was put in jail from Claudio II the Gothic, after refusing to abjure his own faith.
On the 14th february of 273 he was behaded by Aureliano emperor after keeping marrying young couples following the Christian ritual. He was even the first one who married a pagan soldier to a young christian girl. 
Besides his life,there are his miracles: they're treated from Wikipedia as legends, probably because we don't have reliable sources. Anyway, the're really interesting, especially the one coming from the USA: one day the Bishop was walking on the street, and suddenly he saw a young couple fighting. He went over, giving them a rose, and asking them to keep it together in their hands. And the couple went away reconciled! 
In another version of the same legend, the saint made some dove cuples fly around the two. The doves were exchanging love gestures, and made the couple reconcile. It seems that the expression "lovey-dovey" could come from this event.
And what about your Valentine's Day?


Monday, 13 February 2012

Happy Birthday Ste!!

Tatina cara, ricordi che giorno è oggi?
Per molti è il giorno che precede San Valentino, quello in cui si corre a comprare i regali, a telefonare al ristorante preferito, a incartare le sorprese o addirittura -per chi può spendere- a fare le valigie per trascorrere una notte romantica fuori città.
Per altri, come dicevano alla radio qualche giorno fa, è il giorno da dedicare all'amante, quello in cui, dovendo stare con il marito, la moglie, il fidanzato/o "ufficiale" il giorno successivo, si festeggia di nascosto con l'altro o l'altra... triste, eh? Eppure esiste anche questo. Ma noi non siamo qui per giudicare!
Siamo qui perchè, 33 anni fa, in un piccolo paesino in provincia di Teramo chiamato Colonnella, è nata una persona a noi cara, un amico speciale, un compagno di università stupendo: Stefano!

Colonnella (TE)
Eh, sì, per noi il 13 febbraio non è il giorno degli amanti, ma il giorno dell'amico, il nostro amico che da quasi nove anni è in giro per il mondo, insegnando lingue, imparandone di nuove, studiando altre culture e fancendo un'esperienza di vita indimenticabile!
Lui, il viaggiatore per eccellenza, che ci regala le sue perle di saggezza, che ama correre ed ha insegnato anche a me come farlo, che è vegetariano non per stupide idee sulla salute, ma perchè ama e rispetta gli animali e la natura; lui che quando arriva febbraio aggiorna il suo status su Facebook: "Il mese più bello dell'anno".
Ti ricordi quando, senza parlare dell'esperienza Erasmus a Portsmouth, è partito, dopo la laurea, per la Nuova Zelanda, per sei mesi di stage nell'Ambasciata a Wellington?

New Zealand landscape


E poi, una pausa e qualche domanda più tardi, se n'è andato un anno in Russia, a Mosca, dove ha potuto perfezionare la lingua che già aveva studiato all'università di Bologna.

Ste in Moscow...

Poi la sorpresa quando ci disse che andava in Cina, sempre ad insegnare, e tutte le foto e i racconti curiosi che ci mandava... La cosa che più mi piace di Ste è come cerchi con tutte le sue forze di CAPIRE, studiando la lingua (cinese incluso), la cultura, immedesimandosi e diventando lui stesso un cittadino di quel paese. Ricordo i primi mesi, quando mi raccontava le curiosità che vedeva: i vecchietti che al parco sbattevano forte la schiena contro gli alberi contando ad alta voce, quelli che meditavano, i cani scuoiati appesi fuori dalle macellerie, le biciclette inverosimilmente cariche come camion dei traslochi...


Ste in China
Come ho guardato con curiosità e un pizzico di invidia tutte quelle foto: i viaggi, le escursioni, i paesaggi mozzafiato. Per non parlare dell'incontro più importante della sua vita, quello con Alexandra, inizialmente collega e amica, presto diventata qualcosa di più, seguendolo anche durante l'incarico successivo, in Messico.
Ste in Mexico


Anche a Città del Messico, dove attualmente si trova per insegnare in una scuola privata, è riuscito ad "entrare" nel cuore del paese, ha visitato antiche rovine, templi, città e spiagge, sempre in compagnia della sua amata Ale, e, dato che c'era ha aggiunto lo spagnolo alle lingue conosciute!
E' parecchio che non lo vediamo, vero Tata? E in tutte le reunion che abbiamo fatto negli ultimi tempi ci è sempre mancato. Così... perchè non fargli un augurio in pubblico?
Un augurio per un compleanno meraviglioso, da festeggiare in una terra meravigliosa, in mezzo agli amici: virtualmente ci saremo anche noi, Ste, stanne certo!

E quando vorrai raccontarci le tue avventure, beh, noi siamo qui "a blog aperto", felici di condividere le tue esperienze e i tuoi viaggi!
Un abbraccio grande dalle tue blogger preferite!

Ste and Ale

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Dear Tatina, do you remember what day is it today? For many people it's just the day before Valentine's Day: when they buy the last gifts, they arrange a special dinner, or -if they can afford it- pack their luggage for a special night in a special place.
In other cases -I've heard it on the radio- someone dedicates this day to his/her lover: since the day after has to be spent with the "ufficial" love. It's sad, isn't it? But we're not here to judge.
We're here because 33 years ago, in a small town called Colonnella (TE), a special friend was born: Stefano, our unique university mate!
the 13th of february is not our lover's day, but our friend's day, who's travelling all aorund the world since nine years ago, teaching and learning languages, studying other cultures and making an unforgettable experience!
He, the perfect traveller, has given us pearls of wisdom, has tought me how to run properly, is vegetarian -not for stupid reasons- just because he loves animals and nature; and when February comes he usually updates his status on Facebook: "This is the best month of the year" :-)
Do you remember when, after the Erasmus experience in portsmouth, he left to New Zealand? He worked for 6 months at the italian Embassy in Wellington...
A break and some applies later, he left again to Russia, Moscow, where he could practice and improve russian, the language he had studied at university in Bologna.


Ste in Moscow...
And what a surprise when he told us he was going to China, to teach languages, and all the pictures and the curious tales he was sending us... The thing I love the most is how Ste makes any effort to UNDERSTAND, by studying the local language (including Chinese), the culture, getting into it and becoming himself a citizen of that country. I remember the first months, when he used to tell me all the oddities he saw around: old people that in the park were hitting hardly their backs against the trees counting out loud, those who were meditating, skinned dogs hung up out of the butchers', bikes unbelievably loaded up as removal trucks...
I used to look all the pictures with curiosity and a pinch of envy: all the travels, the trips, the breathtaking landscapes...
And the best meeting of his life: Alexandra. At first a colleague and a friend and then something more, she followed him to Mexico, on his next working charge.
Also in Mexico City, where he's currently working as a teacher in a private school, he managed to "enter" into the population's heart, he visited temples and ruins, cities and beaches, always followed by his beloved Ale and, since he had the occasion, he learnt spanish, too!
We haven't seen him for so long, have we, Tata? Every re-union we had with our university friends we really missed him. So... why don't wishing him a happy birthday here in our blog?
A super fantastic happy birthday, in a super fantastic country, among his friends: because -even if virtually- we'll be there, too! 


And when Stefano finds some time to tell us about his adventures and travels, we'll be here -of course!- to listen and share with our readers!
A huge hug by your favourite bloggers!
Ila and Cri





Ste and Ale at my wedding!









Saturday, 11 February 2012

Gita in Yorkshire - Day trip to Yorkshire

Cara Tatina,
mi son proprio goduta le ultime foto della vostra stupenda vacanza in montagna, come sempre sai catturare quei dettagli che piacciono tanto anche a me :-) 
E proprio in questi giorni sto leggendo Meet me at the cupcake cafe', e ho gia' in programma di leggermi tutti i libri di Jenny Colgan, incluso l'ultimo di cui mi ha parlato...ho gia' guardato su Amazon per comprarmeli tutti! Magari ce li possiamo scambiare, cosa dici? 

Dear Tatina,
thank you so much for sharing these beautiful pictures of your holiday! You always capture those special little details so well, you know I love your photos! 
I did start reading Meet me at the cupcake cafe' last week and I am already so enthusiastic about Jenny Colgan's books that I want to read them all and tell everyone about them! 


Sai dove sono stata? Ieri Stuart ed io ci siamo presi una giornata di ferie e siamo andati in gita ad Harrogate, in Yorkshire. Ho fatto qualche fotina e volevo condividerla con te qui sul nostro blog. All'andata ci siamo fermati per pranzo nella ridente cittadina di Oatley. Guarda caso pioveva, ma poco male, abbiamo trovato un bel localino che era meta' adibito a ristorante e meta' a fiorista ed articoli da regalo, ed era tutto decorato per San Valentino. Ci siamo rifocillati con una crema di zucchine e un brownie a forma di cuore che si scioglieva in bocca!


 



Guess where I have been? Stuart & me had a day off yesterday and we went to Harrogate, in Yorkshire, for the day. I took a few pictures and just wanted to share them with you here on our blog. On the way there we stopped in a little market town called Oatley. It was raining, for a change, but it was just as well as we found a cosy place for lunch, it was half cafe' half flower shop, all decorated for Valentine's Day. We enjoyed a lovely creamy courgettes soup and a warm brownie that melted in your mouth.





Oatley e' piena di piccoli negozi, uno piu' adorabile dell'altro, non ho saputo resistere e ho dovuto fotografare alcune delle vetrine!


Oatley was full of cute little shops, I couldn't resist taking a few pictures of some of the windows...


saponi da farti venire l'acquolina!


fancy meeting at the cupcake cafe'?!

Siamo arrivati ad Harrogate nel primo pomeriggio e per prima cosa sono subito corsa davanti alla vetrina della pasticceria di Betty's Tea Room...e' uno dei miei posti preferiti e se ti ricordi ne avevamo vista una anche a York quando sei venuta a trovarmi? Volevo comprarmi una scatolina di macaroons, quei pasticcini a base di meringa super colorati...lo so, sono una voglina, ma questa volta volevo viziarmi! 

valentine day's gifts

fondant fancies and macaroons
C'era ancora un po' di neve in giro, specialmente nei giardini in centro, ma mai tanta quanta ne è arrivata da voi!

There was still some snow around, especially in the gardens, yet not as much as you have where you are!





Spero ti sia piaciuto questo mini giro Tatina...un bacione e a presto!

Hope you enjoyed the trip my dear Tatina...take care and speak to you soon!



Thursday, 9 February 2012

The good, the bad and the dumped by Jenny Colgan

Tatina cara, ricordi quel libro di cui ti avevo parlato, Meet me at the cupcake café? Ovvio che te lo ricordi, lo stai leggendo ora! Io ne ero rimasta così entusiasta che non vedevo l'ora di leggere un'altra opera dell'autrice, Jenny Colgan. L'unico problema è che in Italia è difficile trovare suoi libri, anche se in lingua originale. Ma, se ricordi, ne ho apporfittato proprio mentre ero da te, l'ultimo giorno di shopping frenato -non ho dimenticato la esse, è che davvero mi sono dovuta trattenere quel giorno. Al supermercato, ricordi? Tu hai acquistato proprio Meet me at the cupcake café, mentre io ho trovato l'ultimissimo libro: The good, the bad and the dumped.
Mi serviva proprio un libro da leggere durante il viaggio di ritorno, e sono quasi arrivata a metà solo quel giorno.
Poi però mi sono interrotta. Non perchè non mi piacesse, anzi! E' che, dopo aver visto l'ultimo episodio della saga di Twilighit, mi è piaciuto talmente poco (era chiaro che mancava qualcosa, dettagli fondamentali) che ho deciso di iniziare a leggere il libro: il primo, il secondo, il terzo e pure il quarto, e mi ci sono proprio persa! Una volta chiusa quella parentesi e soddisfatta la mia curiosità sono però tornata dalla mia Posy, la protagonista del romanzo.
L'avevo lasciata alle prese con i suoi ex, alla disperata ricerca di un valido motivo per cui tutte le sue storie andavano inesorabilmente in malora, dopo che anche l'ultimo fidanzamento con l'atletico Matt era stato interrotto all'improvviso.
Mentre leggevo, a letto con la lucina accesa per non svegliare Ale, ho pensato spesso: "Ma quanto le piace cacciarsi nei guai?" ed anche "Questa ragazza se le va proprio a cercare", e proseguivo con la curiosità di un bambino che ha appena scoperto un mondo nuovo. Ma alla fine ho capito che sono anche io un po' così, lo siamo tutti, e questo libro ci presenta in chiave moderna e divertente una ricerca di se stessi, fatta di post su Facebook, messaggi sul telefonino e controllo smodato della posta elettronica. Come non immedesimarsi?

"Posy Fairweather wasn't quite sure why she was at the top of a mountain, Mountains weren't exactly her thing - they hadn't been here in ages- even though it was very beautiful up here, she supposed, the clouds shifting below them, sending patterns onto the fields and sheep. [...] She turned to Matt in the clear light. [...] Suddenly she had a flash of clairvoyance, and knew exactly what he was about to do. And her stomach lurched."

Lascio a te il resto...

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Dear Tatina, do you remember that book I talked you about, Meet me at the cupcake café? Of course you do! You're reading it right now! I was so enthusiastic that I could'n wait to read another work by the same author, Jenny Colgan. The only -not so little- problem is that it's so difficult to find them in Italy, even in English (which I prefer, because I can practice and improve my vocabulary). However, if you do remember, I magically found Mrs Colgan's latest book while I was with you in Manchester: it was our last day together, doing "costrained" shopping -oh yes, you've read the right spell, I didn't forget the "un", I was really forced to hold in that day. We were at the supermarket and I needed something to read during my way back home: you bought Meet me at the cupcake café, and I had my copy of  The good, the bad and the dumped. That day I started reading  and I got almost halfway, but then I stopped. It was my curiosity's fault: after watching the last episode of the Twilight saga, I disliked it so much, that I decided to read the book, to check if all the important details missing in the film were explained better in the written version. And actually they were! So I devoured the first, then the second and the third and the fourth book, I got completely lost! And after coming back to the real world, I started again following poor Posy: when I'd left her, she was looking for a reason why all her love stories were messed up (including the last one, with the muscular Matt), by meeting all her ex boyfriends.
While reading in my bed, in weak light to avoid wakening up Ale, I often though: "How much does she like to get herself into trouble?" and also "This girl seems to be looking for troubles", but still going on reading, with so much curiosity. However, in the end, I understood that Posy is not so different from me. From anybody, actually. And this book introduces a modern way of self-research, made of posts on Facebook, sms and unrestrained use of e-mail. Why don't identify ourselves in this carachter?

"Posy Fairweather wasn't quite sure why she was at the top of a mountain, Mountains weren't exactly her thing - they hadn't been here in ages- even though it was very beautiful up here, she supposed, the clouds shifting below them, sending patterns onto the fields and sheep. [...] She turned to Matt in the clear light. [...] Suddenly she had a flash of clairvoyance, and knew exactly what he was about to do. And her stomach lurched."

I leave you the rest...




Saturday, 4 February 2012

Una passeggiata alla Malga Fuciade / Walking to Fuciade Chalet

Tatina cara,  ho appena finito di leggerti e mi hai fatto venire una gran voglia di iniziare a vederlo. Ti dico la verità però: non ne ho sentito parlare, ma faccio presto ad informarmi, e poi non mi dispiacerebbe vedermelo in lingua originale!
Oggi sono a casa. Letteralmente chiusa in casa, causa nevicata colossale in tutta la Romagna.
Mentre fuori dalla finestra vedo un metro di neve, e i fiocchi che continuano a posarsi inesorabilmente uno sull'altro, ripenso a quel giorno in cui, partendo dal Passo San Pellegrino, abbiamo affrontato un bel percorso per arrivare alla Malga Fuciade.
Era il 25 gennaio, il meteo aveva previsto una giornata serena, ma quando ho scostato le tenda per dare un'occhiata fuori nevicava!
Abbiamo deciso di partire comunque, perchè alla fine è bello camminare sotto la neve!

Dear Tatina, I've just finished reading your post, and I can't wait to watch this new series. To be honest, I've never heard about it, but you know I can find any infoes on the internet! I wouldn't mind if I could see the episodes in english language! 
Today I'm at home. Literally stuck in my house because of this unusual snow which is covering the entire area.
I look out of my window and can't avoid thinking about that day when we walked to Fuciade Chalet.
It was the 25th of January: the weather forecasts had talked about a sunny day, but, gazing through the courtains I could see that it was snowing! Despite that, we decided to go anyway: who doesn't like a walk under the snow?

Taxi service!
 Il percorso non è stato difficile, quasi tutto in piano o leggera salita.

The way was quite easy, a first part climbing and then plain. 


 Uno speciale "servizio taxi" portava gli avventori meno desiderosi di passeggiare sotto alla neve direttamente al rifugio.

A special taxi service was giving a lift to anyone wanted to go to the chalet avoiding a walk under the snow.

 
Appena raggiunta la vallata ci siamo trovati di fronte ad una specie di villaggio completamente disabitato (si tratta probabilmente di case estive, quando la vallata è raggiungibile in macchina), e tante cose curiose mi hanno colpita!

As we reached the valley, we found a sort of  abandoned village -probably it was repopulated in summer, when the valley is accessible by car- and I saw such corious things!

 



Come in questa casetta, dove sulla parete esterna erano stati incisi due cuori, con le iniziali -credo- dei padroni di casa. Decisamente romantico!

 Like this house: in the wooden wall two hearts had been carved, together with the owners' initials. So romantic!


O questa bellissima poesia, incisa nel legno e affissa alla parete esterna di un'altra casa

Or this nice poetry, which had been carved in wood and hung on a wall: "Who can, dosen't want / Who wants, can't / Who knows doesn't do / Who does doesn't know /And this way world badly goes"







Questa meravigliosa casetta per gli uccellini.

This beautiful little house for birds.

 

Finalmente abbiamo raggiunto il rifugio.

Finally, we reached the Fuciade Chalet.



 
Anche qui tante cose curiose, ma la più divertente è stata quella appesa alla parete!

We found many funny things here, too. But the funniest was hung on the wall: 
"The wine is in the glass
delicious things on the plate
The look goes to the mountain
And where does the cigarette goes?
In the suitable boxes here and there!"






Ma non ci siamo fermati subito: era presto e abbiamo deciso di continuare un altro po'.

Since we were early, we decided to go on (and stop there later).




 
Poi abbiamo trovato un bel posticino, sotto a un albero. Nel frattempo il sole l'aveva avuta vinta sui nuvoloni grigi, ed è venuto a riscaldarci coi suoi tiepidi raggi. Dopo aver pranzato coi nostri panini, ci siamo concessi il lusso di rilassarci un po'!

Then we found a nice place, under a tree. The sun had had its way on the dark clouds, and came to warm us up. So, after having our sandweches, we layed and relaxed a little bit!


 


Quando ci siamo decisi ad alzarci (perchè si stava davvero bene!) siamo tornati verso il rifugio...

We then decided to go back to the chalet (even if it was sooo relaxing!)...

 
E, visto che non avevamo ancora mangiato il dolce, ci siamo fatti una bella fetta di torta ai frutti di bosco, accompagnata da una grappa alla mela verde!

Since we still did't have the dessert, we stopped and took a delicious slice of wildberries cake, and a glass of green apple grappa!